di Vanna Sedda
Per i prossimi quattro giorni Torino sarà la capitale mondiale della geologia. Scienziati e geologi provenienti da più di 60 paesi del mondo si sono dati appuntamento al Lingotto per il XII congresso IAEG, l’associazione scientifica internazionale per la geologia applicata e l’ambiente, che vanta più di 5.200 soci iscritti.
Il congresso, inaugurato questa mattina, punta a capire il ruolo della geologia e della scienza sui problemi che insorgono dall’interazione fra gli aspetti geologici di un territorio e le attività umane svolte su di esso. Problemi spesso drammatici derivanti da eventi naturali sempre più influenzati dai cambiamenti climatici. E di questo l’Italia purtroppo ne è testimone, con le continue alluvioni e frane che si verificano in seguito a piogge torrenziali, per non parlare dei terremoti. «Sempre più evidente è il ruolo di una pianificazione territoriale per un uso sostenibile delle risorse idriche e geologiche del territorio e una corretta gestione di questi rischi naturali» dicono gli esponenti del IAEG, che quest’anno festeggia i 50 anni della sua fondazione.
La scienza geologica sta andando ben oltre l’uso di applicazioni tecnologiche nei grandi progetti di ingegneria, analizzando l’evoluzione nel tempo della società e delle infrastrutture, tra cui anche la Conservazione dei Beni Culturali.
E come dargli torto. Alla luce degli ultimi eventi catastrofici che si sono verificati sul suolo italiano appare chiaro che le attività umane devono tendere alla salvaguardia dell’ambiente e alla conservazione del territorio. La speranza è che anche gli scienziati ci aiutino a capirlo.