«Casalino con il suo stile rozzo imperversa nel mondo della comunicazione, dispensando lodi e minacce e dicendo cosa e come si deve scrivere sui giornali o dire sugli altri mezzi di comunicazione. Ho deciso di portare in Parlamento la vicenda con un’interrogazione che, riportando le esatte frasi dette da Casalino, ponga la questione, non solo del suo comportamento, ma anche dell’elevato stipendio, circa 170 mila euro l’anno, e della struttura posta alle sue dipendenze».
Fin qui il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, sul pitbull nazionale che il Movimento sociale cinque stelle ha piazzato a difesa del presidente del consiglio Giuseppe Conte.
Dopo Ringhietto, al secolo Luca Pasquaretta, discusso e diversamente educato attaché di Nostra Signora Appendino, ecco a voi “Ringhione” (il maggiorativo è direttamente proporzionale ai soldi che percepisce e non alla rima che ne può derivare, puramente casuale) un altro portavoce del grillismo a cinque punte a distinguersi per il tatto e la signorilità con cui interpreta il delicato ruolo.
Non per malizia, ma la più celebre scrittrice di gialli al mondo Agatha Christie, mai avara di avvertimenti, si è sempre soffermata sulla celebre regola che “un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Ora, in attesa del terzo indizio che certifichi la tendenza dei grillini all’Aggressività Permanente Effettiva, nuova versione dell’Ape social, evoluzione naturale del “Vaffa” che ha contrassegnato i primi vagiti del Movimento, siamo più curiosi del comportamento che terrà Forza Italia in Commissione di vigilanza Rai, prossima al voto per l’elezione del nuovo presidente di viale Mazzini.
Dopo questa seria presa di posizione unita alla richiesta – parola di Gasparri – «di un momento di trasparenza e di assunzione di responsabilità» c’è da domandarsi con quale coerenza i berluscones voteranno lo stesso candidato della Lega sostenuto dai pentastellati? Digitate 1 se per spirito di servizio al Paese; 2 se per amore del brivido; 3 se per l’inossidabile “tengo famiglia”.