“Il fallimento di Ventures Srl dichiarato oggi dal Tribunale di Torino è la sconfitta di un intero Paese, vittima di “prenditori” che sfruttano i lavoratori e la nostra storia e poi scappano senza lasciare tracce – è il commento di Federico Fornaro, capogruppo alla Camera di Liberi e Uguali e di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Piemonte.
“La vicenda che termina oggi con il fallimento di Ventures – commentano Fornaro e Grimaldi – prende le mosse dalla delocalizzazione della produzione da parte di Whirlpool dall’Italia alla Slovacchia, e dal successivo passaggio di consegne da parte della multinazionale che produce compressori per i frigoriferi della Whirlpool alla newco Ventures, formata da un gruppo israeliano, dalla famiglia Di Bari e da un terzo socio, un partner cinese mai comparso. I protagonisti negativi di questa bruttissima storia – proseguono Fornaro e Grimaldi – sono i ‘prenditori’, coloro i quali dietro a promesse di nuove linee produttive e nuovi mercati, ottengono incentivi per poi abbandonare la nave. In questo caso – proseguono Grimaldi e Fornaro – alle promesse della costruzione di nuove linee per la produzione di macchinari per la pulizia dei vetri dei grattacieli, non è seguito nulla: i soci della Ventures avrebbero invece non reinvestito buona parte dei 30 milioni di euro a disposizione per la reindustrializzazione del sito di Riva di Chieri e hanno abbandonano i 400 dipendenti al loro destino, illudendo e sfruttando i lavoratori”.
“A questo punto – proseguono gli esponenti di Liberi e Uguali – occorre fare quadrato e percorrere tutte le strade possibili per tutelare i 400 dipendenti che si trovano nella situazione peggiore possibile: senza lavoro e senza la certezza di poter usufruire degli ammortizzatori per cessata attività. Tutta questa vicenda è un macigno per la nostra comunità, presa in giro da un gruppo di prenditori: ora Regione e Governo lavorino perché il sito produttivo di Riva di Chieri diventi un pezzo del grosso progetto di Green New Deal italiano. Siamo in possesso di lavoratori formati e di intelligenze utili per fare produzioni ad alta competitività, senza rincorrere la prima cordata imprenditoriale che passa”.