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domenica, 13 Ottobre 2024

Erba alta a Torino. Appendino: “Le circoscrizioni avranno l’autorizzazione a procedere con gli sfalci”. Ma risponde Cerrato: “Ti hanno informata male”

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di A.D.

Una nuova e accesa polemica bussa al portone di Palazzo di Città. Una grana che è davanti agli occhi di tutti i torinesi, soprattutto quelli delle periferie: l’erba alta.
Anche la sindaca Chiara Appendino lo ammette in un post, in cui cerca anche di spiegare i motivi. Peccato che poco dopo venga smentita.
Ma ecco i fatti.
La prima cittadina pubblica sul suo profilo Facebook una foto e relativo post.

postappendino«Questa è l’aiuola dedicata alle vittime del Cinema Statuto a meno di cento metri da casa mia.
Come potete vedere l’erba alta impedisce di scorgere il perimetro e di vedere gli archi metallici che la delimitano. Questo per dirvi che conosco bene la situazione dei giardini, dei parchi e delle aiuole della città e vi assicuro che non mi fa piacere vedere questo spettacolo. Né sotto casa mia né in qualunque altro luogo della città che quotidianamente giro. In primavera l’erba cresce, non è un mistero, succede da qualche migliaio di anni, e concordo con voi che la Città dovrebbe essere pronta a questo fenomeno. Per questo motivo credo di dovervi dare delle spiegazioni.
Il mese scorso è scaduto l’appalto per gli sfalci del verde e abbiamo subito provveduto a indire una nuova gara. Purtroppo individuare i fondi necessari non è stato immediato ma alla fine ne siamo venuti a capo. Personalmente sto seguendo questa situazione con gli uffici da diverse settimane ma essendo che – come avete imparato a conoscermi – amo esprimermi solo a cose fatte ho atteso questo momento.
Gli uffici preposti mi hanno appena comunicato che entro la settimana prossima le circoscrizioni avranno l’autorizzazione a procedere con gli sfalci.
Spero vivamente che nel giro di poco tempo la situazione torni alla normalità e i torinesi possano godersi appieno gli spazi di quella che è una delle città con più verde al mondo: Torino».

Ma qualcuno rompe le “social uova nel paniere” all’Appendino. È il presidente della Circoscrizione 4 Claudio Cerrato, che con un post spiega alla prima cittadina (e ai torinesi) che le cose non stanno come dice lei:

postcerrato«Cara Sindaca sono preoccupato per il tuo rapporto con i tuoi uffici. Ti hanno informato male, direi in modo doloso, fossi in te prenderei seri provvedimenti.
La prima informazione è che l’appalto è scaduto il 31 dicembre 2016 e non il mese scorso.
La seconda è che la gara, su più lotti (8) è stata indetta a novembre 2016, essendo sopra soglia (non farti spiegare cosa vuol dire dagli stessi collaboratori di prima) i tempi sono ben più lunghi di un mese.
La terza è che è stata indetta a novembre, invece che a luglio/settembre, perché si sperava che non subisse il taglio del 25% e quindi indirla per 4 tagli e non solo 3.
La quarta, ma riguarda solo la Circoscrizione dove siamo entrambi residenti, non è più stata fatta con la riserva di inserimento lavorativo per le fascie debole, questo perché da più di un anno mi mancano i due funzionari responsabili.
La quinta è che la gara è solo biennale nella speranza di ripristinarla poi con adeguate risorse.
La sesta e forse più importante il ritardo di questi ultimi giorni nella partenza è da imputarsi alla scelta di finanziarla con gli oneri di urbanizzazione che come ben sai devono essere incassati e poi anche destinati.
La settima è cinquanta e cinquanta, nel senso che ti hanno informato correttamente che ci hanno sbloccato i fondi per partire, ma che non dappertutto, e da noi alla 4 no, bastano per fare il primo sfalcio.
Se vuoi rivedere la lapide anche a luglio è bene già prevedere i fondi per il secondo sfalcio.
Ti saluto con immutata stima e occhio a chi ti consiglia».

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