15 C
Torino
domenica, 15 Settembre 2024

E i poliziotti minacciano di lasciare la Clarea

Più letti

Nuova Società - sponsor
Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Dopo l’attacco notturno da parte del movimento No Tav al cantiere di Chiomonte non è ancora calata la tensione. E la mattina dopo sono i poliziotti a dire la loro. Ma non contro gli attivisti che si oppongono alla Torino-Lione, bensì contro il governo di Matteo Renzi.
Una polemiche che si unisce a quelle sollevate da parte di esponenti delle forze dell’ordine in tutta Italia, visto che è già stato minacciato lo sciopero generale se l’esecutivo non darà loro sicurezze sugli stipendi.
Così, in attesa che il premier dia una risposta i poliziotti di Chiomonte potrebbero incrociare le braccia. « A Torino è da luglio che abbiamo dichiarato lo stato di agitazione bloccando orari in deroga e reperibilità ma adesso andremo oltre» ha precisato Pietro Di Lorenzo, segretario provinciale del Siap, il principale sindacato di polizia, aggiungendo come «non esiteremo a mettere in pratica ogni forma di lotta per difendere la nostra dignità e pretendere il rispetto degli impegni assunti da chi ci governa».
«Il cantiere durerà molti anni ancora e noi invecchiamo senza prospettive, non è detto che saremo sempre in grado di difenderlo» ha concluso Di Lorenzo. Dunque, che il governo pronto a tutto pur di realizzare la Tav non sia scivolato su una buccia di banana da cui non sa rialzarsi?

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano