“Non prendo ordini da Conte” ha tuonato messer Rodomonte Salvini, irritato con il subaffittuario di Palazzo Chigi che non vuole usare il bastone per fermare le solite scorribande dei migranti. Una frase che ha fatto sobbalzare persino il presidente della Repubblica che non ci sta a trasformare il Quirinale in un’aulica “Villa Arzilla”, secondo i desiderata dei focosi compagnucci del governo gialloverde.
Così Mattarella ha cominciato ad interrogarsi ed ha fatto un censimento a chi Salvinmen rifiuta di rispondere. Ha cominciato con il ministro della Difesa. Vabbè è donna e si spiega, dicono al Viminale, con i residui del celodurismo che continuano a spurgare soprattutto da parte di chi ama farsi riprendere tra le lenzuola (non appese) del suo talamo verde.
Non risponde al ministro delle infrastrutture e lo si può comprendere: chi si ferma ancora ad ascoltare le nequizie di Toninulla?
In generale, non risponde al Parlamento per assecondare il capo della banda del Movimento sociale Cinquestelle che ritiene superata la democrazia rappresentativa.
Ora capirete le preoccupazioni del Quirinale: il prossimo potrebbe essere lui.