«Nessuna urgenza può giustificare quanto sta accadendo». Il senatore del Partito Democratico, Mauro Laus, non ci sta: il vicepremier e ministro del Lavoro pentastellato Luigi Di Maio non aspetterà il parere della Commissione Bilancio per quanto riguarda il Decreto dignità.
Spiega Laus: «Alla “necessità e urgenza”del decreto, più volte sventolata dal ministro Luigi Di Maio, oggi si aggiunge la fretta prevacanziera. Un decreto che, a detta del governo giallo verde, tocca la dignità di milioni di persone merita di attendere il parere della Commissione Bilancio atteso nelle prossime ore».
«E invece, l’impazienza del ministro Di Maio mette in scena l’ennesima forzatura politica, quella di andare avanti baipassando spudoratamente i passaggi necessari – continua – Non esiste infatti alcuna norma che consenta di procedere senza che la Commissione bilancio si sia espressa. I presidenti delle Commissioni Finanza e Lavoro stanno per assumersi una grande responsabilità».
Secondo Laus «ancora una volta ci troviamo di fronte alla rappresentazione plastica dello svilimento delle istituzioni e, in questo caso, di chi le rappresenta».
«Un decreto che si illude di attribuire più dignità ai lavoratori toglie dignità ai senatori spogliandoli delle loro prerogative, competenze e funzioni proprio nel passaggio più delicato della sua approvazione», conclude il senatore Dem.