“Purtroppo i leghisti si dipingono di blu ma si dimenticano l’era delle mutande verdi, dei conti in rosso e della sanità con il bollino nero del commissariamento, del Tavolo Massicci e del blocco delle assunzioni” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi, commentando le ultime dichiarazioni del Caporuppo leghista Preioni.
“Ma la colpa più grave non è certo quella di avere cattiva memoria. Rivolgiamo noi una domanda nuova a Lega e soci, in primis al Capogruppo Preioni: davvero si possono attribuire colpe a tutti tranne che a se stessi? Il Piemonte è indietro su numero di tamponi, mascherine, attivazione delle Unità speciali di continuità assistenziale, medici di famiglia, RSA, sorveglianza attiva. Per non parlare dei tamponi non eseguiti addirittura ai sintomatici e delle decine di mail ai Sisp di medici di famiglia che segnalavano casi, andate perse” – prosegue Grimaldi – “Sotto gli annunci? Niente. Tutti gli ordini professionali, i sindacati e gli operatori hanno ricordato che l’assenza di organizzazione e i cambi di linea hanno peggiorato la situazione, eppure si perde tempo a scaricare le responsabilità su qualsiasi soggetto che non sia al Governo del Piemonte: i precedenti governi regionali, le strutture sanitarie, i medici di famiglia ‘sindacalizzati’, le Rsa private e quindi competenza dei loro responsabili sanitari. Dai fannulloni che non pubblicano le delibere ai podisti untori le abbiamo proprio sentite tutte”.
Nel frattempo diverse analisi prevedono che nelle prossime due settimane il Piemonte possa superare l’Emilia-Romagna e diventare la seconda regione italiana per casi di positività totali al Coronavirus. A parità di incremento nel numero di tamponi, i casi in regione crescono a una velocità maggiore dell’Emilia-Romagna e anche le testate nazionali parlano di un “caso Piemonte”: la subalternità alla gestione dell’emergenza utilizzata in Lombardia ha creato problemi simili a quelle che si trovano ad affrontare Fontana, Gallera e soci.
“Se si hanno dubbi sull’origine degli errori si chieda ai dati” – aggiunge Grimaldi: – “I morti? In Italia + 19,5%, in Piemonte + 38,4%, in Lombardia + 12,5%. I casi totali? In Piemonte + 28,4%, in Lombardia + 15,3%, in Emilia +14,6%. Invece che cercare colpevoli e nemici immaginari, i leghisti avrebbero potuto studiare le ‘delibere fantasma’ della loro Giunta e dare suggerimenti, come abbiamo fatto noi, sulla sorveglianza attiva e sui tamponi a tappeto per tutti quelli che là fuori lavorano per ciascuno di noi. Invece che copiare la Lombardia, avrebbero potuto chiedere lumi agli amici veneti. Agli attacchi ai medici di famiglia troppo sindacalizzati non rispondiamo neanche. Lo faranno senza dubbio loro ricordando a Preioni che ogni tanto si può tacere, se si ha la bocca piena di luoghi comuni.”