Nel giorno in cui i carabinieri hanno acquisito materiale alla consulenza fornita da Pasquaretta al Salone del libro, al costo di 5mila euro, la questione dell’ufficio stampa della sindaca ha tenuto banco in consiglio comunale.
Infatti se la stessa Appendino ha spiegato come è avvenuto il conferimento dell’incarico precisando che “la procedura è stata eseguita correttamente” la sua maggioranza non si è astenuta dall’esprimere la propria contrarietà all’incarico di Pasquaretta. «Il conferimento della consulenza stato inopportuno, soprattutto alla luce del ruolo rivestito allora e a tutt’oggi dallo stesso Pasquaretta. Ferme restando le verifiche sul profilo di legittimità e legalità dell’incarico ricevuto, su cui, apprendiamo dagli organi di informazioni, le forze dell’ordine stanno acquisendo della documentazione, e dalle quali attendiamo gli sviluppi, il conferimento dell’incarico è stato inopportuno» hanno dichiarato in Sala Rossa i consiglieri pentastellati.
Sulla vicenda si sono espresse anche le minoranze, a partire dal capogruppo Pd Stefano Lo Russo che ha annunciato un’interpellanza generale e una commissione di Controllo di gestione a riguardo.
Silvio Magliano ha sottolineato come non fosse necessario retribuire una consulenza per la Fondazione, opinione condivisa anche da Osvaldo Napoli che ha fatto notare come si tratti di un problema politico: «Perché di fronte a tanti volontari, pagare una consulenza all’ufficio stampa della sindaca è un grave errore».
Alberto Morano si sofferma invece sulla questione dei pagamenti, facendo notare che «Si è favorito un dipendente comunale al quale è stata pagata a tempo zero la parcella, mentre altri fornitori sono mesi che aspettano di essere pagati, rischiando il fallimento» aggiungendo come si tratti anche di capire «quale genere di consulenza è stata svolta da Pasquaretta. Ottanta ore in due settimane per svolgere cosa?Bisognerà comprendere a fondo le caratteristiche del lavoro svolto». Come ha fatto notare Morano infatti le 80 ore di consulenza verrebbero a sommarsi a quelle del contratto come dipendente comunale sfiorando un tetto di 16 ore complessive giornaliere. Fatto che insinuerebbe dei dubbi sulla reale possibilità di aver svolto i due lavori non in contemporanea.
«Mi chiedo se cinque anni fa il Pd si fosse trovato nella situazione del M5S di oggi come si sarebbe comportata la consigliera di opposizione Appendino» si chiede invece il capogruppo della Lega Fabrizio Ricca, che precisa come «non mi sento di colpevolizzare Pasquaretta per aver accettato una consulenza formalmente regolare. Il problema è di opportunità politica, per metodi e atteggiamenti simili a quelli usati dal Partito Democratico e di esponenti della maggioranza che oggi da questi banchi del Consiglio non dicono nulla.Mi auguro che davvero qualcosa possa ancora cambiare, che l’attuale giunta sia in grado di dare il segnale di una forte svolta per la Città».
Infine Francesco Tresso si ha dichiarato che « All’inizio ammiravo il coraggio della Sindaca nell’affrontare il mandato. Ora però sono sorpreso nel vedere che i suoi più stretti collaboratori non mi sembra si siano distinti nel loro ruolo… Se poi la Sindaca era davvero al corrente di tutto, la situazione è ancora più grave. Soprattutto se lavoratori e fornitori che si stanno dando da fare per organizzare il Salone non vengono pagati. Una brutta pagina per la Città, che andava affrontata con più dignità».