Entra nel vivo la partita per scegliere il candidato sindaco del centro-sinistra e i partiti della coalizione dicono la loro. “Per Torino deve essere il momento dell’ascolto e della generosità, non delle chiusure identitarie” precisano Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione, Matteo Cantamessa, Articolo Uno Torino, Elena Chinaglia, Sinistra Italiana Torino e Francesca Druetti, Possibile Torino.
“Come forze politiche di sinistra abbiamo accolto con grande favore la disponibilità di Mauro Salizzoni, vice presidente del Consiglio regionale, già capolista delle liste del Partito Democratico, a candidarsi a Sindaco della nostra città, per noi non conta la sua appartenenza ma la forza che la sua candidatura possiede. La forza di creare consenso, passione, e mobilitazione, innanzitutto”.
“L’ordine delle nostre priorità deve perseguire alcuni obbiettivi prioritari che colpiscano povertà ed esclusione sociale, inquinamento e riscaldamento climatico, desertificazione economica e culturale. Il rilancio, possibile e necessario, dovrà essere ispirato al principio di uguaglianza sostanziale espresso dall’articolo 3 della nostra Costituzione. È il principio che muove l’impegno di molte e di molti che non hanno mai smesso, nemmeno in un periodo così drammatico, di darsi da fare. Sono tutte quelle persone a cui la candidatura di Salizzoni offre una prospettiva concreta di impegno per la città. Nel loro nome chiediamo al Partito Democratico di ascoltare, con noi, la città” proseguono gli esponenti della sinistra torinese.
“Non si potrà battere la destra, non si potrà offrire una prospettiva credibile e solidale di uscita dalla crisi, se oggi ci si rinchiude nelle proprie stanze rinunciando a fare parlare il popolo democratico e progressista. Per questi motivi facciamo appello alle forze politiche cittadine del campo democratico e progressista perché si colga l’opportunità che l’attuale pluralità di candidature ci offre, per aprire un confronto più ampio e profondo con la nostra città. Fuori dai nostri confini nazionali, amministrazioni come quelle di Lione o di Barcellona, di Londra o di Berlino, mostrano l’orizzonte di un municipalismo innovatore capace di importanti risultati. Siamo sicure e sicuri che Torino ha le carte in regola per non essere da meno”, concludono Grimaldi, Cantamessa, Chinaglia e Druetti.