Nasce a Torino Sinistra Ecologista, la lista promossa da Sinistra Italiana, Possibile e tante personalità indipendenti del mondo ecologista e associativo.
“La pandemia ci ha insegnato che per superare la crisi tutto deve cambiare. Vogliamo porre finalmente al centro la giustizia sociale e la giustizia climatica e far sentire la voce di chi vuole un’amministrazione dalla parte di tutte e tutti, non subalterna ai grandi poteri economici, agli egoismi e ai privilegi, ma vicina a chi lavora e cerca lavoro, a chi lotta contro la crisi climatica e sceglie o vorrebbe poter scegliere una mobilità leggera e sostenibile, a chi tiene vivi gli spazi pubblici, come le biblioteche e gli impianti sportivi; un’amministrazione che abbia a cuore la scuola e i servizi, ma anche i parchi, i teatri, i cinema, i circoli, i luoghi d’incontro, di divertimento, espressione artistica e socialità” – si legge nell’appello fondativo, firmato tra gli altri dal Capogruppo di LUV in Regione Marco Grimaldi, dalle ex Assessore comunali Federica Patti e Ilda Curti, dall’attivista lgbtqi+ Emanuele Busconi, dall’avvocata giuslavorista Francesca Guarnieri, dagli ambientalisti Roberto Mezzalama e Luca Sardo, dall’avvocata civilista Alice Ravinale, dall’insegnante, dirigente Arci e collaboratore de “il manifesto” Jacopo Rosatelli.
La lista farà parte della coalizione di centro-sinistra e, dopo essersi confrontata al proprio interno, nel rispetto delle diverse sensibilità dei soggetti che la compongono, ha preso la decisione di sostenere la candidatura alle primarie del candidato civico Francesco Tresso con cui, a seguito di diversi incontri, è stato riscontrato un sentire comune sul terreno dei diritti sociali, della sensibilità ambientale e dell’esigenza di una discontinuità con il passato.
“Bassa natalità, invecchiamento della popolazione, aumento delle disuguaglianze; un tasso di disoccupazione giovanile del 26% superiore a quello delle altre grandi regioni del Nord, una minore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e una maggiore disoccupazione di genere. Torino è tra le città più inquinate d’Europa e tra quelle dove il Covid ha picchiato più duramente. Ecco perché” – proseguono i promotori – “alle amministrative di ottobre non ci saranno rivincite: basta guardare indietro, a Torino non servono vecchie ricette. Serve una transizione ecologica che cambi la nostra economia, servono energie nuove che sappiano interpretare i bisogni di tutti i quartieri, suscitare partecipazione e impegno, capire i problemi e offrire soluzioni orientate in senso ugualitario, laico, femminista. Per questo crediamo nella forza di idee radicali, ma nel dialogo e nel lavoro comune della coalizione nell’interesse della collettività, per uscire dalla crisi diversi e migliori”.