Ancora silenzio da parte dai piani alti di Palazzo di Città sulla vicenda Zego, il servizio di carpooling che come avevamo raccontato nelle scorse settimane è stato costretto ad autosospendersi in città perchè considerato da parte dell’amministrazione comunale e del comandante della Polizia municipale Emiliano Bezzon al pari dei taxi abusivi.
Il servizio che a Torino riunisce una community di trenta mila persone ad oggi ha ricevuto risposta alla loro richiesta di spiegazioni dalla prefettura che spiega come non si tratti di un controllo mirato contro di loro ma “verso utilizzi specifici di singoli utenti”, riconoscendo invece l’applicazione Zego come “facilitatrice del carpooling”.
Anche il comandante dei vigili di Palazzo Civico ha dato una risposta, dopo il video in cui faceva proprio riferimento al servizio di carpooling, specificando come il problema sia proprio nelle infrazioni al codice della strada commesse da singoli guidatori.
«Grande delusione – spiegano ancora da Zego – invece nel rilevare l’assenza totale, ancora una volta, di un riscontro da parte della sindaca e dell’assessore ai Trasporti, come se questa vicenda non riguardasse la loro città. Zego è una realtà 100% italiana e, a differenza delle grandi multinazionali, ha la flessibilità di modellarsi per rispondere ai bisogni dei cittadini, con l’obiettivo finale di costruire con le Istituzioni un modello di carpooling rispettoso delle esigenze di tutti gli attori coinvolti».