di G.Z.
Potrebbe rientrare nella campagna di giugno contro la repressione i due ordigni ritrovati questa mattina al Tribunale di Torino e indirizzate ai pubblici ministeri Antonio Rinaudo e Roberto Sparagna. Una campagna che era stata preannunciata alcune settimane fa dall’area più dura dei gruppi anarchici. Infatti, proprio Sparagna aveva condotto l’inchiesta “Scripta Manent” su attentati dinamitardi della Fai (Federazione anarchica informale), che lunedì ha visto la prima udienza del processo, mentre Rinaudo è titolare di molte indagini legate al movimento No Tav.
A far scattare l’allarme questa mattina al palazzo di giustizia Bruno Caccia l’ufficio smistamento posta insospettito da due buste indirizzate ai due pm: i plichi infatti contenevano polvere esplosiva e al tocco si potevano sentire in sporgenza dei fili elettrici. Ordigni rudimentali, ma che potevano esplodere hanno confermato gli artificieri che hanno caricato sul loro furgone le buste per verificarne il contenuto.
E ci è voluto circa un’ora per disinnescare il marchingegno formato da polvere pirotecnica, cavi e batteria collegati in modo che all’apertura della busta sarebbe potuto esplodere. Durante tutto questo tempo le porte del tribunale sono rimaste chiuse e tutte le udienze sospese. Si è tornati alla normalità verso mezzogiorno.
(sotto le foto dei manifesti apparsi alcune settimane fa sui muri di Torino. Ci sono dei collegamenti tra questi e i pacchi bomba ai magistrati? Gli inquirenti stanno cercando delle risposte)