Da domani 3 giugno 2018, ad un anno dalla tragedia, i bronzi in piazza San Carlo, saranno due. Infatti, il Caval ‘d brons, avrà un diretto competitor in materia di bronzo: la sindaca di Torino, Chiara Appendino.
La competitora ha deciso di rivaleggiare con la scultura del Marocchetti sulla durezza del bronzo. In termini assoluti la gara è tra lei e il duca Emanuele Filiberto detto “testa di ferro”, il condottiero savoiardo raffigurato a cavallo, che trasferì la capitale del ducato da Chambery a Torino.
Sul nickname, Nostra Signora Appendino, si sarebbe però mostrata preoccupata dal fare a capocciate: tra il metallo e il legno tendenzialmente vince sempre il primo, un po’ come quando l’uomo con la pistola è costretto a soccombere se incontra uno con il fucile.
Ma sulla purezza del bronzo Chiara Appendino sa di non avere eguali. Con lei non c’è partita. E domani dovrebbe dimostrarlo pienamente alla commemorazione a un anno dal feriticidio della piazza durante la proiezione sul maxischermo della partita Real Madrid-Juventus che la vedeva comodamente seduto allo stadio di Cardiff.
Domani, invece, la sindaca, sulla cui testa di carne e d’ossa pende la richiesta di rinvio a giudizio, si ritroverà accanto ai familiari di Erika Pioletti, la donna di 38 anni morta due settimane dopo per le ferite riportate. Davvero una bronzea sensibilità.