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lunedì, 16 Settembre 2024

Belpietro direttore del giornale fondato da Gramsci è un insulto. Appello di Carretta (PD): “Riprendiamoci L’Unità”

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

«Dobbiamo rimettere L’Unità al posto che le compete e sottrarlo a chi con inutili provocazioni umilia la sua e la nostra storia». Mimmo Carretta, segretario metropolitano di Torino del Partito Democratico lancia in queste ore un appello, dopo la decisione da parte dell’editore, l’imprenditore edile Massimo Pessina, di mettere come direttore responsabile, per il numero speciale del giornale fondato da Antonio Gramsci, Maurizio Belpietro, giornalista direttore del quotidiano “La Verità” e considerato una penna di destra.

Una decisione contestata dal comitato di redazione. L’appello di Carretta è «a tutte le forze democratiche». L’idea è quella di lanciare una sottoscrizione tra iscritti e simpatizzanti per ridare «L’Unità a chi ha a cuore L’Unità».

Una cordata popolare, dunque, come invoca anche Gianni Cuperlo: «Non conosco i proprietari attuali. Non so cosa pensino, per chi votino. So che consegnare quella testata e quella storia nelle mani di un privato a cui è concesso decidere sul destino di una storia comune è un’offesa. E la nomina (simbolica? Provocatoria?) di un direttore che le radici storiche, la carne e le passioni del popolo che l’Unità ha amato e diffuso per decenni, ha legittimamente combattuto da sempre è solo una sciocca, inutile, volgare violenza verso donne e uomini che in molti casi non ci sono più. Parlo a Voi, “padroni” del nostro giornale: quanto costa rilevare la testata? Se ce lo dite io credo, penso, spero, che possa nascere in pochi giorni una cordata popolare, una sottoscrizione di massa per restituire a quella Storia il posto che le spetta», afferma l’esponente Dem.

Anche il responsabile dell’organizzazione del Pd Torinese, Saverio Mazza, che ha alle spalle molte feste che prendono proprio il nome dal glorioso giornale, è intervenuto sulla vicenda: «Diteci quanto costa rilevare L’Unità. Ci autotasseremo, proporremo di aumentare il costo delle nostre tessere per devolvere una quota parte, faremo qualunque cosa ma finisca questa agonia».

«L’Unità non può morire due volte», conclude Mimmo Carretta.

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