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giovedì, 13 Marzo 2025

Assalto alla volante, Lo Russo: “Torino non è banlieue”

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Il sindaco Stefano Lo Russo non ci sta: Torino non è una banlieue. Lo ribadisce dopo le immagini di quanto accaduto nella notte in Barriera di Milano dove per festeggiare la vittoria del Senegal in Coppa d’Africa è stata assalita una volante di polizia. 

“Continuare a rappresentare Torino come una città fuori controllo, addirittura come una banlieue parigina, non aiuta il lavoro delle forze dell’ordine che si impegnano quotidianamente” ha dichiarato il sindaco durante le comunicazioni in Consiglio comunale sull’aggressione a una volante della polizia durante i festeggiamenti per la Coppa d’Africa.
“Si tratta di fatti gravissimi che vanno condannati e stigmatizzati senza se e senza ma e nessuno si sognerebbe di non farlo, non c’è nessuna intenzione di sottovalutare o derubricare, ma non credo che continuare a ripetere che questa è una città fuori controllo sia utile – aggiunge rivolto alle opposizioni – Non state attaccando me, non attaccate il sindaco, non è a lui che compete il controllo del territorio. Io sono al fianco di questore e prefetto che fanno tutto quello che possono e per quello che ci compete stiamo facendo tutto il possibile per stare a fianco alle forze dell’ordine, sapendo che non possiamo sostituirci a loro”.

“Continuare a dire che ci sono territori allo sbando e senza controllo non è vero ed è ingeneroso nei confronti delle forze dell’ordine – ribadisce Lo Russo – e per quello che ci compete stiamo facendo tutto il possibile per stare al loro fianco”.
Il sindaco sottolinea poi che “la sicurezza è una questione che va affrontata in modo integrato, e in questa strategia dobbiamo uscire dal consueto dibattito solidarietà o no alle forze dell’ordine. Qualcuno ha davvero il dubbio che non siamo solidali?”. “Ma alla politica oggi – aggiunge – è chiesto un passaggio in più, che è appunto l’ottica integrata: repressione dura del crimine, e su questo ringrazio prefetto e questore, ma non basta. C’è il tema della rigenerazione urbana, che è la nostra competenza e su cui attendiamo proposte e non l’elenco dei problemi. E infine la terza componente, da non sottovalutare – conclude – cosa succede dopo l’arresto, il ruolo rieducativo che deve avere il carcere, e oggi questo è un problema che va affrontato”.

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