“Nelle ultime sedute di commissione e consiglio abbiamo perso tutto il nostro tempo sull’ipotesi degli screening sierologici, su cui la Giunta non aveva alcun dubbio, mentre da settimane crescevano le denunce di operatori, sindacati, dirigenti, parenti e noi continuavamo a chiedere alla Giunta numeri precisi sui contagi nelle Rsa, un piano di intervento giornaliero e soprattutto tamponi a tappeto su ospiti e dipendenti. Nel frattempo, gli operatori hanno lavorato per settimane senza le adeguate protezioni e i numeri dei decessi nelle residenze sono stati spaventosi. Ora bisogna ricominciare tutto da capo” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, commentando l’annuncio odierno della Regione sull’abbandono dell’ipotesi dei test sierologici nelle Rsa e il ritorno alla prospettiva dei tamponi a tappeto.
Ieri, infatti, una circolare del Ministro della Sanità ha rimarcato la scarsa attendibilità dei test a fini diagnostici, alla luce della sperimentazione compiuta in due residenze per anziani e di studi e analisi di medici e ospedali: la procedura è apparsa valida solo per eseguire in tempi molto rapidi una campionatura allargata e di massima, che avrebbe comunque bisogno di successive verifiche dei casi dubbi attraverso il tampone.
Nel frattempo nelle Rsa la situazione si aggrava e le inchieste si allargano: dalle morti alla San Giuseppe di Grugliasco, alle verifiche su un’altra decina di strutture, mentre l’associazione Aissap chiede alla Regione chiarimenti sulla Rsa di via Spalato e in prefettura giunge una segnalazione sulla “Sereni orizzonti” di San Mauro.
“Ora la Regione annulla un ordine già eseguito di 50 mila test rapidi e ammette che la strada maestra resta quella dei tamponi. Solo ieri l’Unità di crisi ha dato disposizione alle Asl affinché, in caso di positività al virus, gli ospiti e gli operatori della Rsa interessata siano sottoposti a tampone. Circa centomila persone aspettano i tamponi. Nel frattempo la Giunta da settimane annunciato i tamponi ai medici, ma nè noi nè la comunità medica ha ricevuto alcun report” – prosegue Grimaldi. “Non abbiamo alcuna scusante e, purtroppo, non ne ha chi ha proposto, a livello nazionale, quegli emendamenti al Cura Italia con cui le aziende sanitarie e i soggetti deputati alla gestione della crisi si sottraggono a ogni responsabilità riguardo agli errori e alle mancanze (che tutti abbiamo sotto gli occhi) che abbiano causato ‘danni agli operatori’. Non si può continuare a chiamare eroi medici, infermieri e operatori socio-sanitari e poi farli attendere settimane per DPI, test e tamponi, unica soluzione per garantire la loro salute e proteggere tutti noi, evitando di trasformare i luoghi della salvezza in luoghi di contagio. Non passerà più giorno in cui non chiederemo i numeri e l’aggiornamento sui tamponi fatti al personale delle strutture sanitarie e nelle Rsa e vogliamo che il dato sia fornito anche agli organi di informazione quotidianamente”.