Il giorno dopo il terremoto elettorale che ha scosso il Movimento 5 stelle a Torino ci sono consiglieri comunali come Damiano Carretto, fino a ieri uno dei più accesi avversari del Partito Democratico, che ipotizzano un’alleanza proprio con il Pd in chiave antilega. Scrive Carretto in versione antifascista: «L’unica mia speranza è che Di Maio e Zingaretti si parlino per far cadere il Governo e spostare l’asse a sinistra con un nuovo Governo M5S+PD (i numeri in Parlamento ci sono) e rendendo inoffensiva la Lega per i prossimi 4 anni. Non vedo molte altre soluzioni per arginare la deriva destrorsa del paese».
E ci sono invece consiglieri come Fabio Versaci che preferisce dedicarsi a cercare di capire cosa non ha funzionato e a ripartire dal Movimento.
«Dopo la delusione bisogna trovare la forza di ripartire. Non credo sia utile stare a massacrarci tra di noi per trovare il responsabile, in fondo siamo tutti responsabili. – scrive Versaci – Penso che dopo il 4 marzo fosse davvero difficile mantenere 10 milioni di voti, e poi vi ricordate nel 2014? Era successa più o meno la stessa cosa e lì eravamo in opposizione».
Versaci prosegue aggiungendo di non condividere «chi dice che è meglio tornare a fare opposizione, sia chiaro l’opposizione è una cosa sacra in democrazia ma non si ottiene molto, spesso ci si fa il fegato marcio perché ti senti impotente. Piuttosto penserei al 38% dei nostri elettori che ha preferito astenersi. Ecco, ripartiamo da loro».