«Quello che abbiamo presentato è un piano credibile e riteniamo di poterlo attuare» è il commento della sindaca Chiara Appendino in commissione dopo aver incassato il parere dei revisori dei conti, favorevole, ma con delle perplessità, sulla sua attuabilità, evidenziando il lavoro fatto sul piano di rientro per coprire il disavanzo strutturale della Città.
La sindaca ha replicato ai suoi grandi accusatori, Alberto Morano (lista Morano) e il capogruppo del Pd Stefano Lo Russo, che hanno giudicato la sua come una manovra come «che non offre certezza sulla riduzione del debito, non considera il futuro incerto di Gtt e non dice come si intende intervenire nel taglio dei singoli servizi».
Appendino ha sottolineato come la scelta di un piano di rientro e il non andare in “predissesto” ha avuto tra i suoi presupposti la difesa delle fasce più deboli: «Abbiamo avuto tre mesi per presentare un piano, che è rimodulabile se dovesse cambiare qualcosa, in meglio o in peggio. È un piano che ovviamente prevede uno studio di scenari e l’impatto di quanto è prevedibile e anche chi ce lo chiede sa benissimo che non possiamo oggi dettagliare voce per voce il taglio della spesa, è un lavoro che gli uffici stanno facendo».
In conclusione la sindaca si è rivolta ai consiglieri: «Nessuno vuol far firmare una cambiale in bianco ma dire “non ce la sentiamo di votarlo” è una scusa. Ogni consigliere deciderà come scegliere ma la non scelta ha delle conseguenze».
Al termine della commissione la delibera con il piano di rientro è stata liberata per l’aula ma è stata anche calendarizzata un’audizione dei revisori in commissione.