Ennesimo suicidio dietro alle sbarre. Un detenuto di 42 anni, italiano, si è tolto la vita impiccandosi con un cappio costruito con un sacchetto di plastica, alla grata del bagno della cella nell’istitutoi penitenziario di Ivrea in provincia di Torino.
L’uomo era in carcere per il reato di estorsione ed è il primo morto in prigione del nuovo anno mentre il precedente, il 2013, erano state molte le vittime.
«Purtroppo questo suicidio – commenta Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp, il sindacato di polizia penitenziaria – dimostra quanto la polizia penitenziaria, grazie alle solidarietà del ministro Cancellieri rispetto alle esigenze organiche del gruppo, possa sempre fare di meno per prevenire simili gesti».
Beneduci inoltre si sofferma sulla struttura in cui era detenuto il 42enne: «Le condizioni del carcere di Ivrea peggiorano ogni giorno di più fino a renderlo una vera e propria polveriera che può esplodere da un momento all’altro», conclude il sindacalista.
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