«La Torino-Lione è pronta a perdere altri 33 milioni di euro di contributi europei». Dietro questa affermazione, pronunciata in conferenza stampa dagli attivisti del Movimento No Tav, il rinvio della Ltf della fine dei lavori. La società pubblica italo – francese a cui è affidata l’opera, infatti, ha fatto sapere che non concluderà il Tunnel della Maddalena «entro il termine perentorio fissato dall’Unine Europea del 31 dicembre 2015», ma «a dicembre 2016». D’altra parte il «Ministero delle Infrastrutture è ancora più pessimista: il suo sito web comunica che la galleria sarà finita solo a giugno 2017. Eppure la Commissione Europea era stata chiara: nessun contributo sarà erogato per lavori svolti oltre il termine. Sconti e indulgenze sono passati di moda a Bruxelles». Peccato che l’8 settembre 2014 il commissario Virano dichiarasse che «stanno procedendo senza reali problemi ed è confermata la previsione di terminarli entro la fine del 2015».
Immediata è stata la reazione dell’Europa. «Una riunione al Parlamento Europeo di Bruxelles si svolgerà il 14 ottobre per scambiare conoscenze tra esperti No Tav ed eurodeputati e per migliorare il dialogo tra cittadini e istituzioni europee affinché i nuovi deputati possano argomentare le loro posizioni in vista delle decisioni che il Pe dovrà assumere nei prossimi mesi sul progetto della Torino-Lione».