Era il 17 maggio 1976 quando a Torino in corte d’Assise si apriva il processo alle Brigate Rosse.
Quarant’anni dopo nel capoluogo piemontese si è celebrato l’anniversario, una giornata di memoria nell’ambito dell’iniziativa, promossa da Ocra Lab Idee, #Torinoricorda gli Anni di Piombo.
Un ricordo attraverso le parole dei protagonisti, ma anche attraverso la memoria di un altro evento storico di 24 ore prima, la vittoria dell’ultimo scudetto del Torino.
A ricordare i due eventi che, pur in modo diverso, unirono la città, il giudice che istruì il processo, Giancalo Caselli, l’allora sindaco Diego Novelli, l’avvocato Giampaolo Zancan, uno dei 40 legali che malgrado le minacce assunsero la difesa d’ufficio, e due colonne della squadra granata, Renato Zaccarelli e Claudio Sala. «Torino reagì, facendo terra bruciata intorno alle Br riuscì vincente», ha ricordato Caselli.
«La nostra vittoria – ha aggiunto Zaccarelli – riuscì a offuscare il clima negativo di quei giorni e dare un po’ di gioia a tutta la città».