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sabato, 27 Luglio 2024

Smisurata preghiera: 20 anni senza Fabrizio De André

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Smisurata preghiera è la canzone finale di Anime Salve (1996), ultimo disco di Fabrizio De André, testamento spirituale in versi e musica dell’artista, ed è anche il titolo scelto per i tre giorni al Circolo dei lettori, da giovedì 10 a sabato 12 gennaio 2019, dedicati al cantautore genovese a 20 anni dalla sua morte, un anniversario da celebrare con la giusta dose di nostalgia, ma soprattutto con la certezza che le canzoni di Faber resteranno con noi, per sempre.

Quella di De André è una vita geniale, da ripercorrere attraverso la sua musica. Luigi Rivaconduce questo viaggio in profondità tra il senso dell’ironia e del dramma che contraddistinguono l’artista, tra il suo coraggio e la misura, e anche attraverso le letture preferite e i suoi personaggi, appartenenti a un sottoproletariato che sfugge alla politica, anarchici e idealisti. Falegname di parole. Le canzoni e la musica di Fabrizio De André è l’incontro, a partire dal libro omonimo edito da Feltrinelli, con l’autore e Filippo Cosentinoalla chitarra, giovedì 10 gennaio, ore 21 al Circolo dei lettori. Per inaugurare il ciclo, un’immersione nella poetica e nello stile di Faber, a tu per tu con i i semplici, gli sconfitti e l’attenzione per “gli ignorati e perseguitati dal potere”.

Dori Ghezzi, compagna di una vita dell’amato Fabrizio, ha detto: “Lui, fra le virtù che aveva, non era presuntuoso. L’ha senz’altro detto perché lui cercava di sottolineare più i suoi difetti che i suoi pregi”. Come si raccontava De André? E come lo raccontavano gli altri? Al rapporto tra il cantautore e i media è dedicato il dialogo tra Alessandra Comazzi, giornalista specializzata in critica televisiva, Sabrina Gonzatto, giornalista e scrittrice, Giulio Graglia, autore televisivo, Darwin Pastorin, giornalista sportivo, Gianluca Pecchini e Marco Neirotti, scrittore e giornalista. Venerdì 11 gennaio, ore 21 al Circolo, il ciclo Smisurata preghiera prosegue con Una notizia un po’ originale non ha bisogno di alcun giornale, titolo dell’incontro a cura di Linguadoc e citazione da Bocca di rosa, canzone magnifica del 1967.

Sabato 12 gennaio, ore 17 si ricorda Fabrizio De André per immagini, le fotografie di chi, per vent’anni, ha ritratto l’artista, immortalandolo in quelle che sono le sue pose più conosciute. Guido Harari racconta il suo rapporto con l’artista a partire da Sguardi randagi (Rizzoli), raccolta in cui il suo archivio si schiude per la prima volta con oltre 300 fotografie, tra quelle più amate dai fan e inedite. Sono sguardi randagi perché spesso rubati, malgrado l’ufficialità, vincendo la ritrosia di Faber. Ogni scatto è accompagnato da un racconto o da un ricordo, da un aneddoto raccontato dallo stesso De André estratto dalle interviste dello stesso Harari in occasione di due snodi cruciali del suo percorso, dalla leggendaria tournée con la PFM alla sua dipendenza dall’alcol, alla competizione giovanile col padre e col fratello Mauro, fino al rapporto con Dori Ghezzi e i figli Cristiano e Luvi, l’incontro con Fernanda Pivano e Edgar Lee Masters, l’infanzia ritrovata grazie alla nuova attività di agricoltore in Sardegna, la rivoluzione linguistica e musicale di Creuza de ma, il ritorno al “canto civile” degli ultimi dischi. Intervengono Franz Di Cioccio, leader della Premiata Forneria Marconi e Piero Negri, giornalista.

Infine, lo spettacolo che chiude Smisurata preghiera, è Non per un dio (ma nemmeno per un gioco), per raccontare gli “altri eroi” di Faber. La voce narrante è di Michele Di Mauro, alla chitarra e voce Fabrizio Cotto, al violino Livia Hagiu, alla chitarra Alberto Palmulli, chitarra e Alex Jorio alle percussioni. Ma chi sono questi eroi diversi? Sono i dissidenti e disertori che rifiutano la guerra e le convenzioni, i pacifisti e gli anarchici. Ingresso € 7, ridotto Carta Plus € 5

E ancora, nella sede novarese del Circolo dei lettori (Complesso del Broletto, via Fratelli Rosselli 20), va in scena Falegname di parole mercoledì 9 gennaio, ore 21 con Luigi Viva e con Filippo Cosentino.

Negli spazi di via Rosta 23 a Rivoli, invece, lo spettacolo con Bruno Maria Ferraro e Gigi Venegoni, venerdì 11 gennaio, ore 21, Ho visto Nina Volare, tratto da Fabrizio De André. Una goccia di splendore (Rizzoli) di Guido Harari, raccolta di appunti personali, brani di interviste e documenti inediti, per entrare nella storia più intima dell’artista e conoscere la sua poetica, etica e il suo genio, e tutte le sue contraddizioni. È una produzione Tangram TeatroIngresso € 8, ridotto Carta Plus € 5

 

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