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martedì, 25 Marzo 2025

Regione, dopo il caso Valdese il centro sinistra boccia l’Asl 1

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La Asl 1 di Torino bocciata su tutta la linea dai consiglieri regionali di centro sinistra. Eleonora Artesio della Federazione della Sinistra giudica duramente l’operato dell’Azienda Sanitaria Locale del centro della città, sia dal punto di vista amministrativo sia da quello medico. E, con lei, Monica Cerutti, di Sinistra Ecologia Libertà, e Nino Boetti, del Partito Democratico. Gli stroncamenti sono arrivati durante un consiglio regionale straordinario a porte chiuse sul tema delle presunte irregolarità denunciate, appunto, dal centro sinistra sulla gestione dell’Asl 1. Sul tavolo la questione centrale è naturalmente, la chiusura di alcuni importanti reparti dell’ospedale Valdese, ex eccellenza nazionale, tra cui oncologia e ginecologia.
«Il disordine denunciato nel tema degli affidamenti e delle proroghe ha anche una responsabilità politica – sostiene l’Artesio – la giunta ha sovrapposto le Federazioni sanitarie a un sistema che con fatica stava evolvendo verso le centralizzazioni sulle Asl capofila. Scelta bocciata anche dal tavolo Massicci, tempo perso, disorientamento del personale». Non solo. Anche in tema di servizi sanitari, la consigliera elenca una serie di carenze, che vanno dalla chiusura dell’ospedale Valdese fino alla «radiologia trasferita dal Valdese all’Oftalmico che non può garantire la diagnostica per mancanza di infermieri (trasferiti invece al Martini dove l’attività di sala operatoria è stata ridotta da cinque giorni a tre sole mattine)» e ai «fantasiosi dipartimenti interaziendali e convenzioni con il San Luigi che consentono ai primari universitari di fruire delle strutture del Martini, senza evidenza dell’aumento quantitativo e qualitativo delle attività».
Monica Cerutti sottolinea invece da due anni «abbiamo cercato di porre all’attenzione di una maggioranza sorda, cieca e ottusa» molte questioni, tra cui «il taglio dei presidi ospedalieri, l’inutilità delle Federazioni sanitarie e lo spreco di denaro pubblico che hanno rappresentato, la continuità della cura per le pazienti dell’ospedale Valdese di Torino e la gestione del personale medico che viene palleggiato da un presidio all’altro». Poi fa un esempio di quelli che lei chiama «i paradossi istituzionalizzati dal trio Cota-Monferrino-Cavallera: Per trasferire le apparecchiature di radiologia del Valdese presso la radiologia dell’Oftalmico sono stati investite parecchie risorse pubbliche. Chi perde e chi guadagna di questa situazione? A perdere sono le pazienti oncologiche che vengono inviate in centri di diagnostica privati convenzionati; chi ci guadagna sono appunto i privati».
«Questa mattina la maggioranza di centrodestra ha voluto tenere secretato il consiglio regionale – sottolinea Nino Boetti – E’ una scelta incomprensibile, poiché le accuse di cattiva gestione che muoviamo al Direttore dell’Asl 1 Giovanna Briccarello, non sono certo un fatto personale e nemmeno nuovo. Non solo siamo convinti che non si possano prorogare appalti senza nemmeno una determina di accompagnamento, ma esprimiamo un giudizio negativo sul modo con il quale la direzione aziendale ha chiuso l’ospedale Valdese (senza una briciola di umanità verso i pazienti) e su come continua a gestire l’ospedale Martini (con poco rispetto per il personale medico)».

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