47 condanne per 140 anni di carcere in totale e 6 assolti. È questa la sentenza per i 53 attivisti No Tav a processo per gli scontri con le forze dell’ordine al cantiere di Chiomonte avvenuti il 27 giugno e il 3 luglio del 2011.
Oggi la sentenza del maxiprocesso nell’aula bunker del carcere le Vallette di Torino conferma per molti di loro l’accusa, per altri, invece, supera quella richiesta, in particolare per due degli imputati: il primo da 3 anni e 5 giorni, passa a 3 anni 6 mesi, e il secondo da anni 3 mesi 9, ad una condanna di 4 anni 6 mesi. Il processo è durato quasi due anni di udienze e le accuse nei confronti degli imputati vanno dalle lesioni, al danneggiamento, alla violenza a pubblico ufficiale.
L’attesa per la sentenza era molta e fin da questa mattina gli attivisti No Tav hanno organizzato un presidio all’esterno dell’aula bunker delle Vallette, controllate da un vasto schieramento di forze dell’ordine. All’interno, invece, i 53 imputati e altri militanti a cui sono stati chiesti documenti e fatti numerosi controlli. Come detto, le condanne di primo grado in alcuni casi sono state superiori a quelle richieste dagli stessi pm in particolare per chi avrebbe partecipato alla giornata del 3 luglio, quando dopo lo scombero della Maddalena vi furono attacchi a quello che adesso è il cantiere-fortino della Torino-Lione. Gli aggravanti vanno dall’utilizzo di armi, al lancio di corpi contundenti, travisamento, lancio di pietre, bombe carte e raggi di segnalazione.
Ci sono state però anche alcune riduzioni di pena. Tra i 53 processati anche ammistratori locali, ad esempio Guido Fissore, congliere comunale di Villarfiocchiardo per il quale era stato chiesto un anno e 10 mesi ma che è stato condannato a 4 mesi. Dopo la sentenza gli imputatai hanno cantato “Bella Ciao”.