Paolo Montagna non è più il sindaco di Moncalieri. Il conflitto tra Partito Democratico e Moderati ha portato alle dimissioni del primo cittadino. Irrevocabili. A nulla sono servite le parole del segretario regionale Davide Gariglio e del neo-eletto segretario metropolitano Mimmo Carretta i quali avevano chiesto a Montagna di riprendere il tavolo di discussione sul progetto della fabbrica abbandonata dell’area Dea, dopo che i Moderati avevano annunciato di non votare il Bilancio perché contrari al progetto di trasformazione urbano. Scrivevano nel pomeriggio Gariglio e Carretta: «La crisi in atto a Moncalieri ha un rilievo che travalica i confini cittadini e investe i livelli provinciale e regionale del Partito Per questo siamo convinti della necessità di congelare la situazione e affrontare la questione in un tavolo di crisi che abbiamo intenzione di convocare per questo lunedì».
«Non si tratta di un ulteriore passo per prendere tempo, ma della necessità di entrare veramente nel merito, prendendo atto dell’importanza capitale della tenuta della alleanza nella più grande città piemontese guidata dal centrosinistra e dell’insediamento avvenuto solo ieri della nuova segreteria provinciale», concludono Carretta e Gariglio.
Prima delle dimissioni Montagna aveva scritto in un post: «Sugli organi di stampa è stata pubblicata la notizia delle mie possibili dimissioni da sindaco. Questa sera presenterò al Consiglio comunale alcuni provvedimenti urgenti e non più rinviabili che ho preparato per la città. In particolare la variazione di bilancio che prevede: 275 mila euro di contributi per le famiglie alluvionate, 122 mila euro per pulire fogne e tombini, 200 mila euro per rifare strade e marciapiedi, 100 mila euro per mettere in sicurezza il centro polifunzionale a Santa Maria, 55 mila euro per manutenzione delle scuole. Su queste misure attendo il voto del Consiglio comunale. Non vi nascondo la difficoltà della situazione personale, politica e amministrativa che sto vivendo. Ma voglio mantenere l’impegno che ho preso con voi e con la nostra Comunità: cambiare Moncalieri. In questi due anni e mezzo, nonostante gli ostacoli, abbiamo cominciato a farlo. Ma, per andare avanti, servono le condizioni e i numeri per rispondere alle esigenze dei cittadini».
I primi a commentare le dimissioni di Montagna sono stati gli esponenti di ReteDem, Fabio Malagnino, Daniele Viotti, Diego Sarno e Ermanno Torre: «Paolo Montagna, Sindaco di Moncalieri, con grande responsabilità stasera si è dimesso. Un gruppo politico della maggioranza ha deciso di votare contro su un provvedimento con argomentazioni strumentali. Un atto che arriva alla fine di settimane di tensioni.
Fin dall’inizio della legislatura c’è stato un logorio quotidiano dei rapporti che ha portato alle dimissioni di questa sera, in uno dei più importanti comuni dell’area metropolitana. Moncalieri non è, purtroppo, un caso isolato. Crediamo che la scelta degli alleati sia da considerare la priorità nell’agenda politica del Partito Democratico Metropolitano. Le alleanze si costituiscono con persone leali a un programma di governo, con chi guarda all’interesse pubblico e non al particolare, con culture che guardano stabilmente al centrosinistra. I Moderati possono essere ancora considerati tali?»
Mimmo Carretta su Facebook commenta così: «Dimissioni Paolo Montagna a Moncalieri. Fatto grave, margini molto stretti. Da lunedì verificheremo se ci sono le condizoni per recuperare o se si andrà dritti al voto».