Scritto da Michele Paolino
Ancora una volta si discute in Sala Rossa sulla candidatura di Torino ad ospitare i Giochi olimpici e paralimpici invernali del 2026, in questo caso sulla base di due documenti, una delibera presentata dal gruppo M5S e un ordine del giorno a firma dei capigruppio di minoranza di Pd, Lista civica per Torino, Moderati, Forza Italia e Lega Nord. Ad illustrare quest’ultimo documento ci ha pensato il capogruppo dem Stefano Lo Russo per il quale la ratio di un ordine del giorno, ha spiegato, dipende dal fatto che “ci aspettavamo che fosse Appendino a trasmettere con una delibera le decisioni della Città”.
Nel documento di gran parte della minoranza si recepiscono i 12 punti presentati nei giorni scorsi dai grillini come qualificanti la candidatura stessa, anche se alcuni sono ridondanti, fa notare Lo Russo “come quello che propone gli “appalti senza corruzione”, così come è successo nel 2006, fatto universalmente riconosciuto. Allora forse non tutto fu perfetto ma non successe nulla che giustifichi l’iniziativa di Carretto, peraltro tardiva, di chiedere una commissione d’inchiesta su quelle Olimpiadi”.
E, riprendendo le parole con cui Coni ha richiesto un pronunciamento del Consiglio comunale, ha ribadito la posizione del suo gruppo e del suo partito: “Noi esprimiamo il pieno e incondizionato sostegno del Consiglio comunale alle Olimpiadi, richiesta ovvia e minima da parte del Coni”.
Articolando i punti di forza di una candidatura torinese con una dotazione impiantistica di livello, una vicinanza fisica alle montagne e una esperienza che i competitor non hanno.
Lo Russo ha poi criticato l’incarico di valutazione affidato all’architetto Alberto Sasso “grillino non eletto, amico di Grillo”. Un incarico da 39.900 euro “per non fare 40.000 ed evitare così la gara”, e, come abbiamo scritto, l’invio di Luca Pasquaretta a Roma all’incontro con il Coni, nonostante risulti in ferie.
“Lei, Appendino, fatto unico nella storia della Città, ha chiamato il vicepresidente del Consiglio dei ministri per mettere d’accordo i suoi, cosa che lei non è in grado di fare. E lui viene a fare una riunione di maggioranza a Torino. Lei ha sempre avuto bisogno di un supporto prima Giordana, poi Pasquaretta, poi Di Maio. Ma pensate di andare avanti così fino al 2021?” ha attaccato frontalmente il capogruppo dem che ha poi apostrofato il gruppo consiliare di maggioranza:” Siete dei geni, avete messo sotto scacco talmente bene la sindaca da obbligarla a porre condizioni al Coni il quale, in fatto di Olimpiadi, è invece a casa sua. Per dare comunque sostegno alla candidatura sperando in un vostro ravvedimento abbiamo proposto tre emendamenti.
L’analisi costi benefici “di un ente terzo” lasciamola fare al Coni e non si escludano a priori sinergie quando si tratta di costruire una candidatura italiana che abbia qualche possibilità di successo”.
“Lei Appendino – ha concluso Lo Russo – ha l’enorme possibilità di dimostrare che non è vero quello che io ho detto. Lei ha ancora qualche giorno per fare delle vostre proposte qualcosa che sia cogente ma che non rappresenti una sberla in faccia al Coni. Se non lo fa regalerà la golden share dei prossimi tre anni di governo alla sua maggioranza che la userà ogni volta per qualcosa di diverso”.