Che Nostra Signora Appendino fosse, per così dire, poco incline a mantenere le promesse elettorali e non, è ormai un fatto acclarato. L’elenco è diventato enciclopedico. E i torinesi soffrono. L’aumento delle imposte e balzelli per coprire i buchi del bilancio corrente è un’altra delle perle che ha deciso di offrire alla città che dice di amare. Un controsenso, direte.
Comunque è un controsenso che, paradosso della conseguenza, la fa crescere nei sondaggi. Almeno negli asili, tra la popolazione infantile, dove non c’è filastrocca che la riguardi.
Non a caso tra bimbi la Chiara è un autentico mito. Tanta innocenza che ha persino emozionato un vecchio corsaro dalla scorza dura come me con le ultime filastrocche:
Chiara, chiarina,
l’uscita s’avvicina
la fede ti traballa
senza voti in spalla
Ninna nanna, ninna oh
Questa tassa a chi la do?
La darò al negoziante
Che tu credi benestante
La darò al cittadino
che non è più grillino
La darò al locatario
Che tu pensi usuraio
La darò alla tua Torino
Che ora vive in un catino
Quando si dice guardare al futuro