Microbus elettrici e mezzi condivisi. Ecco il futuro del trasporto pubblico a Torino. Non sarà soltanto car sharing, ma, grazie alla tecnologia moderna, nuovi veicoli più piccoli elettrici, sostituiranno pullman e auto attuali. Il capoluogo piemontese quindi, seguirà il destino dei grandi centri urbani europei. Una prospettiva presentata dalla Società italiana dei docenti ai trasporti, che insieme ai maggiori esperti d’Europa, si sono ritrovati all’università La Sapienza di Roma, per discutere del futuro della mobilità.
A Roma c’era anche Claudio Lubatti, assessore alla Viabilità della città di Torino.
Al centro della discussione l’abbattimento delle emissioni di CO2, visto che il trasporto pubblico ne produce oltre il 20% «È necessario ripensare le nostre abitudini di trasporto, partendo dalla tecnologia e riducendo la dipendenza del trasporto dei prodotti petroliferi».
Infatti, nell’ultimo decennio, l’utilizzo dell’auto privata in città in rapporto agli anni Novanta è aumentato.
Al punto che le direttive comunitarie impongono «Nel prossimo quarantennio, una riduzione delle emissioni dei gas serra superiori al 90% rispetto ai valori del 1990».
Ma l’utilizzo dell’auto privata non è più sostenibile, soprattutto per i costi del petrolio e la crisi. Ecco perché urge un cambiamento di rotta che non tocchi più solo il car sharing, e dove la condivisione diventa fondamentale: ovvero autovetture più piccole a disposizione di più persone. L’assessore Claudio Lubatti, si è detto d’accordo, anche se concorda con la necessità di partire da diverse distribuzione delle competenze politiche sui trasporti e dei diversi criteri di ripartizione del fondo nazionale trasporti.