Contento delle deleghe ottenute e pronto a lavorare per il futuro di Torino. Il neo assessore all’Urbanistica Antonino Iaria spezza le polemiche di chi gli ha fatto notare che rispetto al suo predecessore, Guido Montanari, non gli sono stati assegnati i compiti riguardanti il decoro e l’arredo urbano andate a Unia e soprattutto quelle relative al Piano regolatore rimaste in capo alla stessa sindaca Appendino.
«Non è questione di mandato dimezzato, ma di un diverso approccio: le competenze non vanno divise ma integrate. Modificare piano regolatore è possibile con un approccio che integra i diversi temi. Inoltre il piano regolatore coinvolge molti assessori ed è giusto che il coordinamento sia in capo alla sindaca».
E guai a parlare di freno a mano tirato. Per Iaria questa amministrazione ha «idee precise e alcune trasformazioni sono già partite. Il problema è che noi non siamo riusciti a raccontare bene il processo di trasformazione e quindi si è diffusa una narrazione che noi vogliamo fermare la città e non è vero». Insomma, avanti tutti fino al 2021 e oltre: «Il progetto non è solo arrivare a fine consigliatura, quello del M5s è un progetto che valere anche per i prossimi 7 anni, sarà difficile ma io non mi do per vinto».
Intanto, per quanto riguarda il suo lavoro l’assessore precisa che «sarà quello avuto in Città Metropolitana, con un metodo di lavoro attento alle sollecitazioni di tutti. Nella prima fase del mio lavoro – annuncia – incontrerò tutti i portatori di interesse. La città non è ferma, ma non siamo riusciti a raccontare bene il processo di trasformazione che stiamo portando avanti».