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lunedì, 2 Dicembre 2024

Giusi Greta Di Cristina candidata sindaca del Partito Comunista: “Torino sia capitale del lavoro”

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Moreno D'Angelo
Moreno D'Angelo
Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2007 nella redazione di Nuova Società e dal 2017 collaboratore del mensile Start Hub Torino.

“Lavoro e non sussistenze. Occorre attrarre investimenti dall’estero per risollevare una  città da tempo in piena crisi che deve tornare ad essere capitale del lavoro.  E’ quanto auspica Giusi Greta Di Cristina, 40 anni, siciliana, insegnante di inglese che dal 2017 vive a Vanchiglia, candidata sindaca di Torino del Partito Comunista, che sarà affiancata dalla Lista Civica Torino Città Futura. Il suo percorso professionale parte dal mondo della comunicazione, con studi sull’America latina e project designer in progetti comunitari.

“Torino ha perso troppe occasioni e occupazione, a parte la ripresina del 2010. E’ una città ferma da almeno cinque anni che, già ben prima della pandemia, perde posti di lavoro e competitività, mentre sono aumentate le disuguaglianze e cresce il numero di persone che fanno riferimento ai servizi sociali. Insomma un generale impoverimento che registra la sempre più drammatica crisi di un ceto medio ormai proletarizzato”-  è il pensiero di Matteo Mereu , segretario del Pc Piemonte.

Mereu sottolinea come si sia estesa, nella Torino di questi anni, solo la periferia rispetto ad un centro elitario. Questo puntando il dito contro quegli investimenti che a Torino hanno solo privilegiato grandi gallerie commerciali a scapito del commercio di quartiere e di vicinato sempre più in crisi.

“Serve ben altro per farla tornare capitale del lavoro. Quel lavoro che per noi è la priorità rispetto ad ogni assistenzialismo. Per questo puntiamo a politiche di reale inclusione sociale, progetti di formazione di alta qualità e proposte culturali che non si limitino ai grandi eventi e, come detto, a investimenti anche dall’estero. Noi pensiamo che non basti dire recovery found per risolvere i problemi” precisa la candidata sindaca, che ricorda come le loro proposte siano condivise da valenti economisti che riconoscono come il neoliberismo abbia fallito, e vedono nella sua riproposizione una sorta di masochismo europeo.

Partendo dal rifiuto di ogni alleanza politica di questo partito, si è chiesto in merito al rischio che possa prevalere, anche per pochi voti un candidato sindaco del centro destra. Di Cristina ha replicato con fermezza come per il suo partito non vi siano alleanze politiche possibili: “Le proposte di cambiamento sono bugiarde senza un mutamento del sistema economico. Centro destra e centro sinistra sono due facce della stessa medaglia”. 

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