Sarebbe il stato il terzo sopralluogo di ieri il motivo della “visita” dei carabinieri a casa di Michele Buoninconti, il marito di Elena Ceste, la donna scomparsa in una fredda mattinata di inizio 2014 dalla sua casa a Costigliole d’Asti i cui resti sono stati ritrovati il 18 ottobre nel canale di scolo Rio Merse. I militari avrebbero infatti perquisito la serra del marito, per caercare, molto probabilmente i resti di un telo agricolo, che a quanto pare potrebbe essere la chiave per risolvere il caso.
Una giornata, quella di oggi, in cui la terra nel canale di scolo a Isola d’Asti dove è stato rinvenuto il cadavere della casalinga 38enne, madre di quattro bambini, ha restituito altri resti: non solo i denti e altre ossa, ma anche parte di un telo, di quelli utilizzati dagli agricoltori per proteggere le piantagioni da freddo e grandine. e con il quale l’assassino di Elena avrebbe avvolto il suo cadavere.
Un telo facile da procurarsi soprattutto nel periodo in cui la mamma di Costigliole d’Asti è scomparsa, ovvero, quando le prime nevicate iniziavano a coprire i filari delle viti.
Gli inquirenti per ora rimangono in silenzio e la domanda se il corpo nudo della donna possa essere stato avvolto in quel telo resta per ora senza risposta. Così come le domande sul presunto ruolo del marito Michele, vigile del fuoco di 44 anni, unico iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere.