L’assessora Paola Pisano difende i 200 droni come fossero una sua idea. Come se dietro alla loro costruzione ci fossero le sue mani e non di ben altre industrie. Il consigliere dei Moderati Silvio Magliano afferma «la tecnologia in mano a questa Giunta fa paura». Lui ha portato la questione in Sala Rossa con un’interpellanza, a lui l’assessora all’Innovazione ha risposto.
«Avrei voluto poter riferire ai torinesi parole tranquillizzanti. E invece dopo la discussione in Sala Rossa della mia interpellanza sullo spettacolo di droni a San Giovanni sono ancora più preoccupato».
Continua Magliano: «Le risposte della Giunta sono state di una superficialità da far rizzare i capelli. Tralasciando il fatto che, secondo l’assessora Pisano, “San Giovanni è una festa pagana”, le questioni sono sostanzialmente quattro: le inadeguate garanzie di sicurezza, i tempi necessari per le autorizzazioni Enac, la variabile meteo (due autentiche spade di Damocle in precario equilibrio sulla fattibilità dell’evento) e i costi, ancora non esattamente quantificati ma sicuramente stratosferici (fonti stampa parlano di una cifra dieci volte più grande rispetto a quella messa a bilancio negli ultimi anni)».
In effetti a un mese dalla festa è ancora tutto da decidere, a partire dal nome degli organizzatori. Due le società candidate ad allestire lo spettacolo: Cels Events, società di Dubai con una sede a Torino, e il colosso informatico Intel. Anche se le riserve non sono ancora state sciolte probabilmente sarà quest’ultimo ad avere la meglio.
Ma non finisce qui, perchè l’assegnazione dell’incarico è subordinata alla questione economica. Sono sei gli sponsor, in primis Iren, che hanno mostrato il loro interessamento a finanziare l’evento che dovrebbe costare 400 mila euro, contro i 40 mila dei tradizionali fuochi di artificio. Una cifra non da poco e che il Comune conta di coprire interamente con contributi esterni, visto le difficoltà contabili dell’ente, per cui bisognerà attendere l’apertura delle buste di offerta nei prossimi giorni per dare risposta allo spinoso interrogativo.
Ma se anche la cifra venisse raggiunta restano altri problemi a partire da quello della sicurezza, ormai cruccio della giunta Appendino. «Temo fortemente per la sicurezza dei torinesi, concetto e valore con il quale questa Amministrazione ha un rapporto, diciamo così, difficile. La Giunta cita le scorse Olimpiadi Invernali in Corea del Sud quale precedente illustre, volendo rassicurarmi: peccato che quello fosse solo il video registrato di un’esibizione di droni tenutasi mesi prima e senza pubblico. In altre parole: a Pyeongchang i droni non hanno volato sulla folla», prosegue nel suo intervento in aula Silvio Magliano nonostante la Pisano mostri ottimismo affermando che la sicurezza sarà garantita al 100 per cento anche nella nuova location di piazza Castello.
Insomma a poco più di 30 giorni dalla festa si procede a rilento, ma per tappe precise: prima i soldi, poi l’aggiudicazione della gara, poi i permessi necessari. Sempre che ormai non sia troppo tardi. Infatti come osserva ancora Magliano: «Sull’autorizzazione Enac, l’Assessora Pisano garantisce che arriverà “entro 90 giorni dalla richiesta”: peccato che tra novanta giorni saremo a fine agosto, ben oltre il 24 giugno. Negli ultimi dodici mesi abbiamo avuto la drammatica notte di piazza San Carlo, i dubbi sul concerto del 25 aprile dei Modena City Ramblers in piazza Castello e i rischi durante la recente festa scudetto della Juventus: siamo sicuri che Torino abbia bisogno di questa nuova, costosa trovata dei droni?».
Il San Giovanni innovativo rischia quindi di diventare una corsa contro il tempo, ammesso che alla fine non sia quello meteorologico a mettere i bastoni tra le ruote e far saltare il tutto.
Droni a San Giovanni: Iren e cinque sponsor per il costoso spettacolo. Ancora troppi dubbi
