“…Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior…” Chi non ricorda questo dolcissimo verso con cui Fabrizio De André ha saputo rapire e far sognare generazioni di adolescenti e non. Mi ritorna in mente, altro celeberrimo verso, pensando ai risultati elettorali del Partito Democratico guidato dal suo vate Matteo Renzi, uno che per definirsi un ragazzo di campagna, di letame dovrebbe intendersene.
Invece, dal letame, evidentemente usato male e distribuito peggio, ha ricavato poco e quel poco non sappiamo se potrà usarlo per il meglio. In compenso, è riuscito a rovinare anche la favola del Pd, di quel diamante che si è ritrovato tra le mani, oggetto prezioso lavorato con certosina pazienza da milioni di militanti che hanno creduto per decenni nell’incontro di culture diverse per dare una prospettiva la nostro Paese.
Nelle favole, si sa, è il carbone a trasformarsi in diamante; con Renzi è accaduto il processo chimico inverso. Nulla di miracoloso, purtroppo… Mi auguro soltanto che d’ora in avanti il numero uno del Pd non decida di spacciarsi per un minatore… Non sarebbe tra l’altro di buon gusto, soprattutto per quei minatori che nelle viscere della terra hanno davvero sputato l’anima. A lui comunque non potrebbe accadere: un’anima non l’ha mai avuta.