Se il governatore Alberto Cirio ieri non ha dormito per capire come mai il Piemonte è in zona rossa, il suo assessore alla Sanità Luigi Icardi sembra molto più tranquillo: “E’ tutto sotto controllo” risponde a chi gli chiede sulla condizione degli ospedali piemontesi in questa seconda ondata di Covid. “In Piemonte abbiamo oltre 11mila posti letto e abbiamo un limite che ci siamo dati per il Covid, tra Covid-Hospital e reparti specifici, un limite di 5600 posti, in questo momento siamo a 3.700 posti quindi abbiamo ancora un margine importante. Nelle terapie intensive stiamo attivando ulteriori 100 posti, la media dei ricoveri è di 177 al giorno, abbiamo ancora il tempo per fare ulteriori posti”, spiega l’assessore che commenta anche il caso dell’ospedale di Rivoli in cui sono finite anche le barelle per sistemare i pazienti. “Ho visto il filmato dell’ospedale di Rivoli, sono cose non accettabili e andremo a fondo della questione”.
Intanto a Torino si lavora per un nuovo ospedale da campo che sarà ospitato nel Quinto padiglione di Torino Esposizioni: “E’ in costruzione e sarà pronto in qualche giorno. Ospiterà pazienti bisognosi di cure a bassa intensità”.
Insomma, per Icardi la situazione non è così preoccupante e condivide lo stupore di Cirio sulla divisione tra regioni fatta dal governo: “Credo che il problema sia la pressione sulla rete ospedaliera perchè altri dati sono molto più confortanti e non differiscono da altre regioni, per questo non comprendo differenziazione. Al massimo ci differenzia uno spazio di qualche giorno e una maggiore omogeneità sarebbe stata opportuna. Non voglio entrare nel merito di scelte che hanno fatto altri”.
“La nostra è una regione che ricovera molto, tra quelle che ricoverano di più, abbiamo protocolli per appropriatezza ricoveri e per dimissioni di chi può andare in strutture di bassa intensità. Inoltre stiamo attivando il protocollo per le cure farmacologiche che abbiamo aggiornato ultimamente che permette a Asl e medici di base di mantenere a domicilio le persone sintomatiche: se non si interviene sulle cure domiciliari abbiamo una previsione di saturazione del sistema in 10 giorni.
L’Rt è sceso quindi la curva è in miglioramento ma nel tempo non possiamo reggere con questo andamento di ricoveri, per questo stiamo applicando protocolli”.
L’assessore ammette l’intensità inaspettata di questa seconda ondata di Covid ma rassicura sulla preparazione a combatterla: “L’incremento di seconda ondata non ce lo si aspettava così, ma ci sono tutti i piani, è tutto pronto da tempo per far fronte a emergenza. E’ chiaro che dovremo anche prevedere che nel tempo non potremo reggere e per questo dobbiamo applicare delle misure di contrasto alla saturazione dei posti letto in ospedale”.