11.3 C
Torino
giovedì, 24 Ottobre 2024

Coronavirus e Starbucks costringono Grezzo Raw Chocolate a chiudere

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Grezzo Raw Chocolate, nota pasticceria e cioccolateria crudista, presente anche a Roma e Milano, chiude il negozio in via Amendola, dopo 3 anni di attività a Torino, a causa del Covid-19. Lo stop prolungato di tre mesi, una ripresa che stenta ad arrivare, oltre all’apertura di Starbucks a pochi metri di distanza, hanno sferrato un duro colpo all’azienda, tanto da costringerla alla decisione di chiudere definitivamente.

I torinesi perdono un punto di riferimento per la ricercatezza e la qualità della sua offerta. I prodotti di Grezzo, esclusivamente biologici, senza glutine, vegetali e ottenuti con lavorazioni a crudo, sono stati per tutti una piacevole e golosa scoperta e per molti l’unica opzione nel mondo dei dolci. L’azienda ha, infatti, sempre dimostrato una grande attenzione alla qualità dell’offerta di prodotti sani e di ottimo gusto, ma anche alla sostenibilità ambientale del suo locale torinese. Materiali ecologici come il pavimento di ceramica riciclata o i tavoli in compost di carta riciclata, così come l’illuminazione realizzata da artigiani italiani e l’uso esclusivo di consumabili da materiali riciclati e compostabili, hanno reso il locale apprezzato da molti.

L’amministratore della società, Nicola Salvi, ha dichiarato: “E’ la prima volta che mi trovo di fronte ad una decisione così dolorosa. E’ difficilissimo chiudere un locale che, nato dal desiderio di ampliare l’orizzonte della pasticceria, è stato molto impegnativo, in termini di energie progettuali, di investimento, di aspettative. Il gruppo Grezzo Raw Chocolate ha compiuto un notevole sforzo progettuale e economico nell’investimento su Torino, realizzando un locale di elevata qualità e con scelta di arredi e materiali all’insegna della sostenibilità. Tuttavia l’apertura nello scorso ottobre di Starbucks ha iniziato a metterci in difficoltà. E poi l’arrivo del Covid, che già da febbraio ha fatto crollare il fatturato, ci ha costretti a prendere una decisione estrema. Cercheremo di fare il possibile per tutelare i dipendenti e per limitare i loro disagi.”
La chiusura prolungata delle attività, il successivo regime di restrizione agli spostamenti, il ricorso allo smart working negli uffici pubblici e privati, l’assenza di turismo, l’incapacità psicologica nel ritrovare una normalità nelle abitudini di consumo, stanno mettendo in seria difficoltà molte attività commerciali e artigianali nel centro della città che, anche se riaperte, stanno ottenendo risultati molto inferiori rispetto allo stesso periodo del 2019, tali da metterne a repentaglio la stessa sopravvivenza.

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano