In tempo di emergenza COVID19 è fondamentale mettere a disposizione strumenti che aiutino le fasce più deboli ad avere un aiuto economico per non essere abbandonate a se stesse ed è anche per questa ragione che è stata emanata l’Ordinanza del Dipartimento della Protezione Civile n.658 del 29/03/2020 distribuendo 400 milioni di euro agli oltre 8000 comuni italiani, di cui circa 4,6 milioni di euro a Torino.
Il consigliere Curatella dichiara: “La Città di Torino ha agito con urgenza e rapidità per implementare e rendere disponibili sul territorio i buoni spesa previsti dall’Ordinanza della Protezione Civile per fornire un aiuto alla famiglie torinesi in evidente ed oggettiva difficoltà economica per l’acquisto di beni di primi necessità. Compito di noi amministratori, soprattutto in questo momento storico molto critico, è agire per essere di supporto e aiuto alle fasce più deboli della nostra Città”
Continua il Consigliere Curatella, “Mi ha lasciato stupito, nella Città che si dice essere vocata all’innovazione e che è consorziata con un partner tecnologico pubblico di eccellenza come il CSI Piemonte, scoprire, peraltro mediante canali politici privati e non istituzionali, che tale sistema di buoni spesa è stato implementato mediante affidamento diretto a una società privata che farà da intermediario, trattenendo una cifra stimata intorno al 5% da quanto sarà devoluto agli esercenti e senza neanche un confronto con le associazioni di categoria ma soprattutto obbligando gli esercenti al convenzionamento con tale società privata che potrà, quindi, incrementare proprio parco clienti sfruttando una situazione di emergenza.”.
Il Consigliere Curatella conclude: “Ritengo grave quanto accaduto in cui si predilige, a differenza di molte altre amministrazioni, l’affidamento diretto a partner privati pur avendo a disposizione eccellenze pubbliche territoriali che avrebbero potuto aiutare ad implementare un sistema pubblico e senza neanche chiedere intervento da parte delle Associazioni di Categoria. Si stanno penalizzando le attività economiche territoriali che dovranno obbligatoriamente diventare clienti della società privata e a cui verrà tolto il 5% di ogni buono spesa. Soldi pubblici per favorire un’unica società privata! Chapeau!”