di Bernardo Basilici Menini
I temi del no all’Italicum e alle riforme costituzionali del governo sono stati al centro dell’assemblea pubblica organizzata dal Comitato per la difesa della Costituzione Piemonte Val d’Aosta, tenutasi ieri sera ala Fabbrica delle E di Torino.
Tra i presenti, oltre 200 persone, sono arrivate in rappresentanza molte delle realtà associative piemontesi tra cui, l’Anpi, l’Arci, i comitati No-Triv e Acqua Pubblica, tutti aderenti al Comitato, e diversi personaggi di spessore del mondo accademico piemontese e nazionale, come Marco Brunazzi, Alfonso Di Giovine, il noto avvocato Felice Besostri, il filosofo Gianni Vattimo e l’ex calciatore del Perugia e tecnico della Nazionale italiana Scrittori. Presente al tavolo dei relatori Diego Novelli, ex sindaco i Torino e Presidente del Comitato.
Dopo l’introduzione dell’avocato Antonio Caputo, vice presidente e coordinatore del comitato, il presidente onorario Gustavo Zagrebelsy, in un lungo intervento, ha parlato di come «Ci sia stato uno scollamento tra la Costituzione formale e quella sostanziale. Per questo motivo, il Governo dice che è arrivato il momento di adeguare quella forma a quella sostanziale, ma secondo me dobbiamo chiederci: la deriva materiale ci piace veramente? Noi siamo qui proprio per dire che quello che è accaduto negli ultimi 25 anni non ci piace e non vogliamo ufficializzarlo. La costituzione materiale è andata verso la degenerazione della democrazia e noi vogliamo combattere perché questo non venga istituzionalizzato». A chiudere l’assemblea l’intervento dell’avvocato Besostri, che ha sottolineato le incongruenze e i fattori anomali dell’Italicum.