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martedì, 11 Marzo 2025

Circoscrizione 5, una periferia autentica

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Rosanna Caraci
Rosanna Caraci
Giornalista. Si affaccia alla professione nel ’90 nell’emittenza locale e ci resta per quasi vent’anni, segue la cronaca e la politica che presto diventa la sua passione. Prima collaboratrice del deputato Raffaele Costa, poi dell’on. Umberto D’Ottavio. Scrive romanzi, uno dei quali “La Fame di Bianca Neve”.

Una periferia autentica, vera, divisa tra quella che si affaccia al centro città e che mantiene un tessuto commerciale e di vicinato, che si difende dai morsi delle crisi economiche e dalla pandemia e quella più fragile, dal basso reddito, spesso oggetto di promesse mantenute poco o disattese. La Circoscrizione 5 è l’area nord ovest di Torino che confina con il Comune di Venaria e con il Comune di Collegno; con la Circoscrizione 6, i confini sono dettati dalla Dora sud, che confina con la Circoscrizione 4 e a est la Stura. I quartieri che comprende sono Vallette, Lucento, Borgo Vittoria e Madonna di Campagna, Barriera di Lanzo. Andando a osservare da vicino le anime e le storie che si muovono in questo spesso perimetro di vita, ci sono 125mila abitanti, in quartieri con una forte incidenza popolare, con la maggiore edilizia residenziale pubblica, ed abbastanza eterogenei.

L’area più verso il centro ha una caratteristica di periferia quasi semicentrale, abbiamo vie commerciali per quello che in questo periodo si può fare, di prossimità di una certa importanza, come via Chiesa della Salute. E’ la parte più urbanizzata e al contempo commerciale – fotografa il presidente della circoscrizione Marco Novello – . Abbiamo invece le aree più periferiche, che sono a nord quali Barriera di Lanzo, Vallette. Le problematiche sono abbastanza simili, alcune sono aggravate dalla situazione creata dalla pandemia e dal lockdown. Rispetto al precovid, in quest’anno per molte famiglie la situazione si è notevolmente aggravata”.

Quartieri anziani: la difficoltà di dare risposte a nuovi bisogni

L’insediamento delle case popolari avvenne tra gli anni 60 e 70 con un’ultima coda dell’espansione edilizia agli inizi degli anni 80. E’ il cuore delle abitazioni di coloro che sono arrivati a Torino con le prime grandi migrazioni interne, per lavorare nelle fabbriche.
Quelle case ci sono ancora – dice Novello – e la popolazione negli anni è particolarmente invecchiata. Laddove c’era una presenza di lavoratori, operai e persone attive, oggi ci sono più pensionati e le problematiche sono naturalmente cambiate”

Vallette: non c’è un pediatra “di famiglia”

Il quartiere delle Vallette è abitato da molti anziani. Il tessuto commerciale, anche di prossimità si è lentamente esaurito, il mercato rionale è rimasto con pochissimi banchi, come il mercato coperto. C’è stato un generale depauperamento dei negozi e anche degli altri servizi. Se alcuni sono rimasti, come l’anagrafe che resta attiva anche in questi giorni su appuntamento, altri sono venuti meno.
Ad esempio in Vallette non c’è un pediatra “fisso” – dice Novello – . La popolazione è cambiata e bambini ce ne sono molti meno: quindi essendo il medico a scegliere di stare in un luogo piuttosto che in un altro, preferisce naturalmente andare dove ha più possibilità di avere un maggior numero di mutuati”.

Non più necessità individuali, ma collettive

Un altro dei grossi problemi è quello legato all’assistenza delle persone anziane malate e in forte difficoltà. “Anche a causa del Covid 19, alcune progettualità virtuose sono state rallentate – lamenta Novello – . Una delle idee che aveva l’asl, era quella di creare in collaborazione con le associazioni di territorio, maggiore attenzione nei confronti di persone con patologie croniche: doveva partire il servizio dell’infermiere a domicilio, ma non se n’è potuto far nulla”.

Assenza di reddito. Il Covid fa il resto

E’ un problema di cui soffre tutta la città, ma qui, in Vallette e negli altri quartieri della Circoscrizione 5, la ferita è più profonda. C’è stato infatti un aumento notevole delle richieste di aiuto e di assistenza per sopperire ai bisogni primari per sopravvivere. 
Durante il lockdown è stato attivato un call center per organizzare le attività di buoni pasto, di distribuzione dei pacchi di alimentari e di beni di prima necessità,
Questo è un territorio con famiglie a basso reddito – sottolinea Novello – che hanno difficoltà a gestire il quotidiano e il lockdown ha aggravato il tutto. Molte persone, nel Paese come in questa città, vivono di lavoro nero. Durante il periodo di chiusura, non hanno avuto diritto a bonus, a ammortizzazione. Se si lavora in nero non hai nulla, non risulti. Quel reddito improvvisamente non c’è più. Se prima molte famiglie non avevano necessità di riferirsi né ai servizi sociali né alla parrocchia perché bastava ciò che entrava, oggi non è possibile farcela”

Il volontariato, un grande cuore.

Ad affrontare situazioni spesso sconfortanti, nelle quali poi si inseriscono difficoltà psicologiche che aggravano una realtà già complessa, contribuisce il grande cuore del volontariato che nella Circoscrizione 5 batte forte. Attraverso l’organizzazione di cittadini, di giovani che hanno dato una mano, sono state possibili due iniziative in altrettanti centri di incontro, organizzati da giovani volontari, per la raccolta e distribuzione di cibo. In zona corso Cincinnato, e nella zona di Vallette, in via di Gladioli. Anziani fragili, spesso soli, con patologie che devono essere seguite da cure e attenzione: in corso Grosseto, via Sospello, è stata verificata in questi anni la necessità di tante famiglie di assistenza quotidiana legata a persone in età avanzata e con difficoltà di deambulazione. Molti vengono aiutati a mantenere il decoro della propria abitazione, e anche in questo caso una grande mobilitazione di parrocchie e di associazioni ha reso possibili buoni risultati.

Asfalti fragili: buche e dissesti

Buche, marciapiedi dissestati e poca attenzione della città al decoro urbano di una circoscrizione che da sola fa come può. “Sull’argomento si è fatta tanta narrazione, prima delle elezioni che hanno portato Chiara Appendino a essere sindaco: tante parole ma minime realizzazioni – lamenta Novello – . Non bisognava enfatizzare più di tanto che si sarebbe cambiata faccia alle zone che si erano individuate come degradate, si arriva ora a fine mandato con le stesse difficoltà che c’erano all’inizio”.
Alcuni interventi certo sono stati fatti, su piazza Montale ad esempio, ci sono idee, progetti, sono stati reperiti fondi per poter realizzare degli interventi di riqualificazione “ma siamo alla fine del mandato e non sappiamo se queste verranno fatte o no, a fronte della presenza di progetti che tra l’altro erano pre-esistenti”.
Ad esempio “Il piano di qualificazione urbana prevedeva la rivitalizzazione e il recupero del centro commerciale delle Verbene, che è il mercato coperto delle Vallette: stesso discorso vale per le manutenzioni. I tagli imposti nel passato ai Comuni e il dover tenere insieme molti aspetti, ha portato all’accantonamento la manutenzione ordinaria, soprattutto quella del suolo: buche nelle strade, marciapiedi sgangherati, sono ancora lì da anni” .

Il marciapiede di corso Toscana

Vie secondarie, che non lo sono per chi ci vive

Non esistono solo le strade principali dove bisogna fare tutto bello, ci sono anche tutta una serie di vie secondarie ma che secondarie non sono per chi ci vive e “di conseguenza abbiamo monitorato e laddove abbiamo potuto siamo intervenuti. Servirebbe però un grosso investimento per intervenire su marciapiedi che sono in condizioni penose, sono sconnessi, si sono aperte buche, ci sono avvallamenti, in tutto il territorio – conclude Novello – . Questo sarà uno dei temi che dovrà essere tenuto in considerazione da chi si candiderà. Si può avere la migliore start up e la più alta eccellenza di ricerca, poi per arrivarci devi attraversare le strade e non devono essere in condizioni pessime”. 
Il decoro di un territorio è certo declinabile, con l’illuminazione pubblica, lo sfalcio dell’erba, nelle tante declinazioni della percezione della sicurezza vissuto dai cittadini. Gli stessi che spesso si appoggiano e si alleano in comitati spontanei che collaborano e denunciano le situazioni più complesse. Il comitato spontaneo di cittadini “Giustizia e Sicurezza” è uno di questi. “Il marciapiede in corso Toscana, all’altezza del civico 139, all’angolo con via Villardora è completamente non asfaltato e presenta pericolosi dislivelli – denuncia il presidente Paolo Biccari – Abbiamo inviato una segnalazione alle istituzioni chiedendo un rapido intervento, in quanto la strada è molto frequentata, essendoci nelle vicinanze un poliambulatorio, il mercato di corso Cincinnato e l’asilo”.

Non solo. “L’area verde di via Terraneo necessita di alcuni interventi. Sono presenti un cancello privo di utilità, una sbarra di ferro abbandonata nella vicina siepe e due buche mai sistemate dopo diversi mesi. Tutte situazioni di pericolo per le centinaia di bambini che frequentano l’area – sottolinea Biccari, che aggiunge – I cestini per i rifiuti presenti sono pochi e concentrati solo in un’area del parco. Abbiamo scritto alle istituzioni per richiedere rapidi interventi di messa in sicurezza e ad Amiat per richiedere l’installazione di cestini con il posacenere per evitare di trovare mozziconi per terra”. Dopo la segnalazione, Amiat ha provveduto a togliere la sbarra in ferro, ma il resto dei problemi resta. Come la discesa dal autobus alla fermata Gtt numero 103, delle linee 2 e 29, denominata Pianezza. “Qui abbiamo un terreno privo di asfalto molto pericoloso, con dislivelli, radici affioranti e il marciapiede rotto. Le persone che scendono dal mezzo sono costrette a percorrere questo tratto con difficoltà, mentre chi è in carrozzina o porta un passeggino è addirittura costretto a scendere sulla strada – conclude Biccari – . Durante il nostro sopralluogo abbiamo visto una mamma sulla carreggiata per poter arrivare alla fermata. Crediamo che la sicurezza dei cittadini debba sempre essere una priorità, è da troppo tempo che esiste questa situazione di pericolo”.

Manutenzione del verde

Da protocollo, la circoscrizione prevede sei sfalci all’anno, in giardini, parchi, aiuole, tutto ciò che è verde, e di verde nella circoscrizione ne ha tanto: a questo va tolto il parco sempione e il parco vallette di competenza della Città. La priorità ce l’hanno le scuole, l’area gioco per i bimbi, ci sono luoghi che hanno avuto quattro sfalci, altri che ne hanno avuti due. “Tutti gli avanzi di bilancio, derivati dall’impossibilità di realizzare i progetti culturali sociali a causa del lockdown, per cifre anche abbastanza importanti, 70 mila euro, 60 mila li abbiamo messi sulla manutenzione del verde, dei fabbricati” dice ancora il presidente.

Spaccio, truffe agli anziani e violenze in famiglia: cosa ha fatto il lockdown

Il tema dello spaccio è un tema che riguarda tante realtà della città, sicuramente è presente ma è meno evidente che in passato, la spina è stata riqualificata ma gli spacciatori che avevano i loro “affari” in zona si sono naturalmente spostati in altre zone, su Parco Sempione, via Giachino. Il tema più sentito però è quello delle truffe agli anziani, nonostante si facciano interventi di prevenzione, purtroppo ci cascano ancora, anche recentemente: il modus operandi da parte del truffatore è sempre lo stesso. Ci si presenta muniti di finto tesserino di qualche azienda di servizi, luce, gas, addirittura finti agenti di forze dell’ordine. 
Nel periodo lockdown, come sottolineato ancora dal presidente Novello “abbiamo avuto un tema importante, delle violenze in casa: mariti che picchiano le mogli, mogli che picchiano i mariti o genitori che picchiano i figli, situazioni che la convivenza forzata hanno contribuito purtroppo ad aggravare quotidiani già molto precari”. 

Vandali in azione, per rabbia e disagio

Gli atti di vandalismo sono una delle piaghe che soffrono i quartieri della circoscrizione 5, forse più che in altri. Aggressioni nei confronti di beni pubblici, panchine, muri, tavoli, giochi dei bimbi. Ogni cosa possibile è stata presa di mira. Nei giochi bimbi, gli atti di vandalismo valgono per la maggior parte degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della circoscrizione. Un disagio generalizzato che si sfoga molto spesso in modo gratuito nei confronti di beni comuni.

I fiori all’occhiello ci sono, e sbocciano promettenti

E’ il museo del Fantastico e della fantascienza, il Mufant, primo e unico MuseoLab italiano dedicato interamente al Fantastico, con esposizione permanente, mostre temporanee (concept originali e mostre concomitanti a uscite di film e serie tv, eventi, conferenze, feste, cicli di incontri in co-progettazione con associazioni culturali e fandom, visite guidate per turisti e visite/labs didattici per scuole (indoor e out door). Vengono presentati autori nella Biblioteca Riccardo Valla del museo e nelle diverse Biblioteche Civiche di Torino in collaborazione con il Settore Biblioteche Civiche Città Torino. E’ stato inoltre attivato un progetto di digitalizzazione di testi di protofantascienza italiana in collaborazione con il Politecnico di Torino/Biblioteca centrale di Ingegneria. Spazio naturalmente ai giovani artisti, che vengono presentati nella Gaf, la galleria d’arte contemporanea del museo. Molto importante inoltre è la partecipazione sociale: il personale di sala e di biglietteria è impiegato attraverso borse/lavoro e percorsi di inclusione sociale con la Cooperativa Altra Mente. Vengono inoltre offerti tirocini formativi in collaborazione con Università, Scuole Professionali e Agenzie Formative e percorsi di alternanza scuola-lavoro per istituti scolastici superiori. La circoscrizione ha contribuito a far avere i locali, che sono davvero in un’area periferica, quella di via Reiss Romoli. 

Altra soddisfazione per il territorio e chi lo sta amministrando è stata l’intitolazione della piazza a Riccardo Valla. L’aumento di iniziative porta a una riqualificazione senza interventi urbanistici in zone delicate quali quella di via Scialoja, senza negozi, senza vita commerciale, senza grandi opportunità di socializzazione. Sono occasioni create affinché intorno al museo ci siano iniziative che porti gente da fuori. 
Importanti trasformazioni stanno cambiando il tessuto di una circoscrizione dal territorio fragile, nel tessuto sociale come urbano, che non rinuncia a spingere per un miglioramento tangibile delle condizioni di vita dei cittadini. E’ da ricordare il rifacimento di corso Grosseto, la Torino Ceres, ci sono interventi che oggi si guardano in modo diverso rispetto al passato, quando qualcuno li aveva osteggiati. Se si confronta allora con oggi, è un altro respirare. Sono cose che non dipendono solo dall’investimento dalle istituzioni pubbliche ma anche dall’intervento di tanti cittadini di questo quartiere. Con la solidarietà per la solidarietà. 

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