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mercoledì, 12 Marzo 2025

Cassazione: se il marito è “mammone” giustificato l’annullamento del matrimonio in chiesa

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di Paolo Bogliano
Tempi duri per i “cocchi di mamma”. La cassazione ha stabilito che se il proprio marito non riesce a staccarsi dal proverbiale cordone ombelicale è lecito, per la moglie, chiedere l’annullamento.
È successo, confermando la nullità delle nozze, ad una coppia di Mantova che si era trovata in questa situazione esplosa non appena iniziata la convivenza.
E’ causa di annullamento del matrimonio celebrato in chiesa, il legame troppo intenso e di dipendenza del marito dalla figura materna, tale da generare problematiche sessuali e comportamenti anaffettivi verso la moglie ignara di questa “patologia”.
La donna che, appellandosi proprio alla consapevolezza del marito dei propri problemi e non avendola informata, chiedeva la separazione, per continuare a godere dell’assegno di mantenimento. Al contrario La Suprema Corte con la sentenza 19691 depositata, le ha dato torto, sottolineando, al contrario che nel caso specifico il consorte non era in grado di riconoscere la propria patologia psichica, e quindi poterla mettere al corrente.
La signora ora attende l’esito della causa civile intentata davanti al Tribunale di Mantova all’uomo ‘mammone’ – che non può nemmeno essere considerato un ex marito – per avere un qualche risarcimento economico dopo il matrimonio.

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