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sabato, 7 Settembre 2024

Cannabis light, nasce il comitato dei negozianti a Torino

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Controlli eccessivi, sequestri e denunce per spaccio. Dopo le dichiarazioni del ministro dell’Interno Matteo Salvini e la sentenza della Cassazione di fine maggio, per molti produttori e venditori di prodotti a base di cannabis light, svolgere il proprio lavoro sta diventando davvero impossibile.

Diverse le lamentele e le testimonianze da parte degli imprenditori: «Percepisco un atteggiamento intimidatorio», afferma uno dei rappresentanti del comitato, Fabio Cavrini.

«Ai primi di giugno ho subito un sequestro e una denuncia per spaccio – racconta Marco Mirabelli, titolare di Miracanapa Hemporiummi hanno detto che posso vendere solo prodotti con THC (principio attivo della cannabis) pari a zero». Anche se la legge consente la vendita di prodotti con THC fino allo 0,6%, ma dopo la sentenza della Suprema corte c’è molta incertezza e discrezionalità.

Ma non è finita qui, Marco Paviotti, titolare di CbWeed ha subito un sequestro: «Martedì scorso due agenti hanno preso merce per 600 euro, metà del magazzino». Per la campionatura destinata alla analisi a una coltivatrice, invece, sono stati sequestrati 800 grammi di prodotto dal valore ingente: «Bastava una piantina per ogni lotto», dice l’avvocato Gianluca Visca.

Per questi motivi una trentina di loro ha costituito un comitato spontaneo, il Comitato lavoratori e imprese della canapa (CLIC), e chiede un incontro con le autorità.

Il Comitato ricorda, inoltre, che ogni prodotto è tracciato e analizzato dal produttore al negoziante. La loro, ribadiscono, è un’economia legale su cui pagano tasse. «Siamo imprenditori e vorremmo essere trattati come persone civili», conclude Marco Balloco, titolare del negozio Cannabitx.

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