Difende con forza la candidatura di Torino, ma anche la delibera presentata dalla sua maggioranza la sindaca Chiara Appendino. Nel suo discorso a una Sala Rossa dove gli animi sono particolarmente tesi per quanto decidere sulla candidatura ai Giochi olimpici invernali 2026 la prima cittadina afferma come «la delibera riprende quanto detto anche lunedì scorso con un’analisi dei costi e dei benefici e il no all’indebitamento degli enti locali, aspetti che non sono surreali ma assolutamente corretti. Le condizioni dal 2006 al 2026 sono cambiate e dobbiamo essere trasparenti davanti al Coni e al Cio. Questa unica città metropolitana che ha fatto lavoro complesso e condiviso in maniera trasparente».
Insomma, la sindaca ci crede: «In questa delibera si sta ponendo con forza il modello in cui crediamo» e come già aveva detto difende la corsa solitaria di Torino da chi la vorrebbe solo stampella di Milano: «Bisogna fare scelte responsabili ed è responsabile dire che non vogliamo fare stampella di Milano. Il Coni si è espresso e ha esposto certe condizioni. Io ho il coraggio di portare avanti la candidatura se è un progetto in cui credo e portarla avanti con Milano per me non è credibile».
«Correre da soli è la strada più sostenibile ed abbiamo esperienza per farlo. Abbiamo strutture, abbiamo eredità di gestione, abbiamo imparato dal passato» ha proseguito la sindaca.
Ma la convinzione con cui difende la candidatura torinese va di pari passo con quella per il modello di olimpiadi disegnato nel predossier dell’architetto Alberto Sacco: «Io credo nel dossier che abbiamo preparato e punterò sul dossier. Non sosterrò mai che le Olimpiadi si possono fare a qualunque costo: devono invece essere coerenti con progetto di sviluppo di nostra città».
E sulla tanto discussa consenso unanime del consiglio comunale Appendino non manca di dare una stoccata al Coni: «È corretto che Coni chieda a consiglio comunale di esprimersi, ma non è corretto che ci si debba esprimere in modo incondizionato. In quei punti ho letto un vantaggio di Milano, ma dobbiamo continuare a combattere sostenendo la nostra città».
Appendino: "Coni avvantaggia Milano, ma non abbiamo paura di andare avanti da soli”
