«Non ci saranno celebrazioni per il 25 aprile a Cumiana, paese del Pinerolese medaglia d’oro al valor civile. La Commissaria straordinaria che amministra il Comune, semplicemente, non le ha indette, perché “nessuno le ha chiesto di organizzare nulla” e quel giorno non sarà in paese. Tuttavia, poiché fa le veci del Sindaco, l’organizzazione delle cerimonie sarebbe spettata proprio a lei». Marco Grimaldi, consigliere regionale del Piemonte, che si è ricandidato con “Liberi, Uguali, Verdi”, racconta quanto sta accadendo in due Comuni piemontesi a pochi giorni dalle celebrazioni della Festa della Liberazione.
«Cumiana è medaglia d’oro in seguito all’eccidio nazifascista del 3 aprile del 1944, nel quale furono uccise 55 persone. Ecco perché la “dimenticanza” assume una particolare gravità».
Spiega Grimaldi: «Negli stessi giorni, un altro Comune è al centro di una vicenda analoga: Roburent nel Cuneese, a sua volta città medaglia di bronzo per il valor civile. Qui l’amministrazione ha rimosso la targa che intitolava una via allo scrittore partigiano Nuto Revelli, nato proprio a Roburent, poiché – così si giustifica l’ex vicesindaca – gli abitanti erano “affezionati” al vecchio nome della via e, prima di trovare un altro luogo, il Sindaco si è dimesso ed è subentrato il commissario prefettizio».
«Queste vicende possono apparire minuzie e gli amministratori coinvolti le trattano come piccole questioni burocratiche o di competenza – rileva il Capogruppo di LeU – Eppure, certe dimenticanze hanno il sapore della rimozione. E non possiamo concederci il lusso di rimuovere il passato, soprattutto in un presente attraversato da nuove ondate di fascismo, intolleranza e xenofobia. Il 25 aprile è una data che ci definisce, dovremmo esserne orgogliosi, a differenza di Salvini, che non lo è e finge che sia colpa della Festa della Liberazione stessa, che sarebbe troppo “rossa”, e non invece sua e degli altri ministri leghisti troppo “neri” per partecipare alle celebrazioni», conclude Grimaldi.