Anche il Partito Democratico interviene sulla polemica riguardante la possibile presenza di movimenti pro vita nei consultori piemontesi:
“La Giunta, dopo il blitz di settembre scorso dell’assessore Marrone, che aveva diffuso una discussa circolare con la quale invitava all’attivazione di sportelli con associazioni come il Movimento per la Vita e i Centri di aiuto alla vita, ci riprova e torna a giocare con la salute e i diritti delle donne unicamente per questioni di natura ideologica. E’ in atto un attacco su tutto il territorio nazionale nascosto dietro le decisioni delle singole regioni o di atti di indirizzo presentati nei consigli comunali. Non c’è alcuna preoccupazione sanitaria dietro tutto questo, ma solo finalità politiche” dichiarano Raffaele Gallo e Domenico Rossi.
“La decisione della Regione di inviare alle Asl indicazioni per avviare collaborazioni con le associazioni pro-vita all’interno dei consultori viola i diritti e mette a rischio la libertà di scelta delle donne. Se a questo aggiungiamo un altro annoso problema che riguarda l’eccessivo numero di medici obiettori di coscienza è evidente che in Piemonte non si garantisce un’attività sanitaria e di supporto omogenei sul territorio.
“La Regione si preoccupa dell’attuazione della legge 194 unicamente sugli aspetti che la interessano ideologicamente e tralascia gli altri. E’ una brutta strumentalizzazione fatta sul corpo delle donne”.
“Spiace constatare che l’intera maggioranza di centro-destra sia nelle mani della destra radicale e dell’assessore Marrone che, pur non avendo alcuna competenza in materia, detta la linea anche sui temi sanitari al Presidente Cirio e all’assessore Icardi. Ci aspettiamo una loro presa di posizione che riporti un po’ di chiarezza su un tema delicato come questo e che non merita di essere affrontato in questa maniera. Non lo meritano le donne piemontesi che sono sotto attacco” concludono Gallo e Rossi.