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domenica, 8 Settembre 2024

Scuola, si riapre: ma fino a quando?

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

E’ tornata a suonare la campanella per gli studenti torinesi dopo la pausa natalizia. Bambini e ragazzi sono tornati nelle loro aule, ma con qualche defezione di chi è assente per quarantena e seguirà le lezioni in Dad. E soprattutto con l’incognita di quanto questa apertura durerà. Il timore della vigilia era infatti quello di un nuovo stop a breve visto l’aumento dei contagi e un picco previsto entro gennaio. 

D’altronde all’istituto comprensivo Niccolò Tommaseo, nel centro di Torino, un centinaio di studenti, in media due per classe, oggi non si sono presentati perchè positivi o in quarantena per contatto con positivi. 

“Esiste la paura del contagio: i bambini per la maggior parte non sono vaccinati.
C’è il tema cruciale della mensa, dove nello stesso luogo abbiamo bimbi senza mascherina che mangiano. In quel momento, ci fosse in classe un positivo, il rischio che contagi i compagni esiste” spiega la preside Lorenza Patriarca che lamenta anche la mancanza delle forniture delle mascherine Ffp2 diventate obbligatorie per il personale. 

“Le scuole stanno facendo i miracoli. Al momento non abbiamo comunicazione di defezioni di docenti. Ma siamo sfiniti e per questo alcuni miei colleghi arrivano a dire chiudiamo le scuole, che per un preside è la cosa peggiore che possa esserci. Io non lo direi mai e non ho firmato l’appello dei giorni scorsi, ma obiettivamente sul piano organizzativo le scuole fanno da sé, perché le indicazioni sono molto generiche” prosegue la Patriarca. 

E mentre i bimbi si riabbracciano felici i genitori non nascondono qualche ansia. “È un rientro a scuola con preoccupazione – racconta Luca Spina, papà di una bambina di Terza elementare – Abbiamo capito qual è il sistema delle quarantene, ne abbiamo già fatta una durante le feste. Come genitore sono tranquillo, perché questa scuola rispetta tutti i parametri di sicurezza previsti.Il ruolo degli istituti è fondamentale. La bambina è contenta di rientrare, non vedeva l’ora – afferma Spina -. Vale la pena fare un tentativo, rientrare e vedere come va: nel caso andasse male, si prenderanno i provvedimenti dovuti”.

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