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martedì, 11 Marzo 2025

Primo Maggio, Cerrato (PD) scrive: “Se si avvicinano a distanza di cinghia non è colpa nostra”. Versaci: “Chieda scusa e si dimetta”

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Scoppia un altro caso all’ombra del Primo Maggio torinese, che si è caratterizzato per i tafferugli tra No Tav-polizia-Partito Democratico.

Dopo la richiesta di dimissioni da parte del consigliere comunale dei Dem e segretario metropolitano Mimmo Carretta nei confronti della vicepresidente del Consiglio Comunale, la pentastellata Viviana Ferrero, dall’ex presidente della Sala Rossa, Fabio Versaci, arriva la medesima istanza per Claudio Cerrato.

Il presidente della Circoscrizione 4 infatti ha avuto la pessima idea, rispondendo su Facebook a chi accusava il suo partito di pagare gli uomini del servizio d’ordine, di ricordare uno dei momenti più caldi del Primo Maggio, ovvero quando, come accusano i No Tav, è stata usata una cinghia contro i valsusini.

Scrive nel post Cerrato: «Parli senza sapere, nessun servizio d’ordine pagato. Se si avvicinano a distanza di cinghia non è colpa nostra».

Una risposta che Versaci non fa cadere nel vuoto: «Non bastava il tweet sconvolgente di Joseph Gianferrini, componente dell’ufficio di presidenza del Partito Democratico metropolitano, che invocava di fare assaggiare i manganelli ai No Tav e noi consiglieri del Movimento, a qualificare il peggio dei commenti politici post 1°maggio. Se qualcuno è stato ferito dal servizio di sicurezza del Partito Democratico è perché si è posto “a distanzia di cinghia”. Lo scrive il presidente della Circoscrizione 4 di Torino Claudio Cerrato in un commento su Facebook».

Aggiunge l’esponente del Movimento Cinque Stelle: «Mi auguro per lui che fosse ironico, ma queste esternazioni sono inaccettabili e inqualificabili per chi ricopre un ruolo istituzionale. Spero che quanto prima chieda scusa e rassegni le dimissioni».

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