Legacoop Piemonte ha un nuovo presidente. La direzione regionale dell’associazione ha votato all’unanimità Dimitri Buzio come successore di Giancarlo Gonella, che lascia dopo 14 anni.
Biellese, 45 anni, una laurea in Economia e Legislazione per l’impresa alla Bocconi di Milano.
Buzio è dal 2002 in Legacoop dove ha ricoperto vari ruoli. “Mi auguro che la cooperazione possa essere sempre più protagonista” afferma: “Non bisogna pensare alla cooperativa come a una forma imprenditoriale residuale rispetto ad altri modelli di impresa perché dove è presente arricchisce l’offerta. Le nostre cooperative svolgono ruoli fondamentali sul territorio per quanto riguarda i servizi, la grande distribuzione, l’assistenza agli anziani e alle fasce più deboli della popolazione”.
Intorno a Legacoop Piemonte gravita un circuito di 446 cooperative che nel 2019 hanno fatto registrare un PIL di 3 miliardi, pari al 2,6 per cento di quello piemontese.
“Un ruolo importante che deve essere chiaro a noi per primi, ma anche ai nostri interlocutori nel mondo politico e produttivo. In tal senso l’Alleanza delle Cooperative rappresenta un punto di semplificazione della rappresentanza ma non può esaurire l’agire politico della nostra Associazione”.
Buzio si insedia in un momento dove le attenzioni anche delle imprese cooperative sono rivolte alla ripresa post Covid: “Stiamo vivendo una fase di grande incertezza. La pandemia ha avuto ripercussioni sul mondo economico e produttivo e non sappiamo cosa ci aspetti nei prossimi mesi. La geografia ci può dare una mano per il rilancio del Piemonte in quanto la nostra regione è un polo fondamentale nello sviluppo infrastrutturale dei prossimi decenni. Penso all’Alta Velocità, il Tav Torino-Lione di cui c’è da auspicare una rapida prosecuzione dei lavori senza più sé né ma. Il retroporto di Genova che avrà come sua principale area di sviluppo il territorio alessandrino. Il “Piemonte Orientale” sempre più anello di congiunzione tra Torino e Milano. E la Asti-Cuneo necessaria per rafforzare lo sviluppo della filiera agricola di quei territori. Progetti a cui mi sento di dire il mio si convinto”.
Infine, un passaggio sulle nuove sfide per il mondo cooperativo: “Legacoop non deve dimenticare l’eredità del nostro passato ma dobbiamo spogliarci dei panni del ‘900 e reinterpretare il nostro ruolo secondo nuovi schemi che sappiano parlare alla realtà del nuovo Millennio. Da sempre l’impresa cooperativa mette al centro le persone, coniugando le necessità del proprio sviluppo con la tutela e il rispetto dei soci. Guardiamo con coraggio al futuro”, conclude Buzio.