Chiamarla gaffe è sbagliato. Perchè una gaffe è qualcosa che avviene praticamente involontariamente. Ma la terribile frase di Gianna Gancia, capogruppo Lega Nord in Regione Piemonte, sulle vittime della strage di Tunisi come primo impatto ha quello di far rabbrividire, e lascia nell’aria una sensazione di strumentalizzazione della morte.
I fatti. Durante la presentazione della manifestazione della Lega Nord che sabato scenderà in piazza Solferino alle 16, sul palco Matteo Salvini, per chiedere la cacciata di Sergio Chiamparino la capogruppo del Carroccio dice «quelli morti a Tunisi ci criticavano, dicevano che eravamo razzisti», aggiungendo che si rendeva conto che la sua affermazione era forte. Troppo tardi il passo indietro, dove afferma che la frase non era indirizzata ai torinesi morti al museo del Bardo ma piuttosto a «Chiamparino e Fassino che dicevano che eravamo razzisti. Ora basta retorica».
Sul fronte invece di Palazzo di Città oggi alle 16.30 ci sarà la commemorazione di Orazio Conte e Antonella Sesini in Sala Rossa. Rinviato quindi il dibattito sulla vicenda che forse è stato chiesto in modo troppo frettoloso e inopportuno visto che è il giorno dei funerali a cui partecipa tutta la città da Michele Curto di Sel e Maurizio Marrone di Fratelli d’Italia.