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giovedì, 19 Dicembre 2024

Indimenticabile Pasquaretta

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Redazione
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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Come in quegli incubi che ha volte ritornano nelle nostre peggiori fasi Rem, così oggi pomeriggio in Sala Rossa è rimbalzato il nome di uno cui nessuno avrebbe mai voluto chiedere nulla: Pasquaretta. Quante ironie, ricorderete, ha offerto quel buon Sancho Panza, Er guardiano der pretorio, promosso braccio destro e sinistro di Nostra Signora Appendino, poi finito nel nulla, dopo essersi illuso di essere qualcosa. Invece oggi, alla ripresa dell’attività politica in Sala Rossa, a dimostrazione che il suo nome è leggenda, il nostro ha rivissuto un nano secondo da leone.

Merito, indiretto, se vogliamo, del consigliere comunale grillino Antonio Fornari, che ad un certo punto si è impaludato in un discorso senza ritorno, uno di quei ragionamenti impossibili che i politici non dovrebbero mai avere l’ardire di affrontare: l’anagrafe. Tanto più se la questione riguarda una – l’assessore all’Innovazione Paola Pisano – che ha deciso di mollare baracca e burattini per spiaggiarsi sul nuovo governo Conte 2 come ministra al Digitale.

Invece Fornari, intrepido, impavido, per la serie “sparatemi pure al petto, tanto ho la vestaglia da camera di Nembo Kid”,  non ha esitato a incrociare il fuoco nemico, dissertando degli agi che gode il cittadino torinese quando deve ottenere un documento, tra le ironie e le facezie delle opposizioni, cui non sembrava neppure vero di piazzare battute anche a casaccio, sventagliate a raffiche come a scuola, con la certezza di andare a segno. Fino all’incredibile, imprevedibile, coup de theatre con cui Fornari se ne è uscito per convincere l’annoiata platea di consiglieri della bontà delle sue argomentazioni: “una mia amica mi ha detto che…”.

Povero Fornari, non ha avuto il tempo di far vedere la faccina da emoticon con cui la sua amica gli garantiva la qualità dell’anagrafe, che dalla parte opposta si è levato un grido sovrumano: “era Pasquaretta…”. Il resto lo si può immaginare.

Nell’ilarità generale, i grillini si sono rintanati sotto i banchi, ancora e letteralmente sotto shock, terrorizzati all’idea di vederlo ritornare, mentre le opposizioni sogghignavano ciniche e feroci. L’unica a non dare segni di vita, indifferente al dibattito, è stata Nostra Signora Appendino: era troppo immersa a compulsare freneticamente il cellulare, come ai vecchi tempi, quando dall’altra parte c’era Lui…

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