A che età arriva la rassegnazione? Forse poco prima di varcare i fatidici “anta”? E soprattutto è qualcosa di generazionale? E che colpa ha la generazione precedente? Si possono riassumere così alcuni degli interrogativi che Tommaso Labate si pone nel suo libro “I rassegnati”, pubblicato ad ottobre da Rizzoli e che sarà presentato venerdì 23 novembre alle 18.30 nella splendida location di Copernico, coworking di via Valdocco 2.
Nel libro Labate, giornalista trentanovenne, si interroga sull’illusione e rassegnazione della sua generazione, fregata dai padri, che pure avevano consegnato l’illusione che a un’infanzia felice e a un’adolescenza bellamente turbolenta, sarebbero seguiti anni di benessere, serenità, sollievo, pace.
In occasione della presentazione si confronteranno sul palco tre quarantenni: oltre all’autore anche Fabio Malagnino, giornalista esperto di innovazione e l’europarlamentare Daniele Viotti. Un occasione per ripercorrere le vicende storiche e politiche degli ultimi 40 anni e per cercare la matrice della non-reazione e dell’inerzia.
«Non abbiamo potuto essere comunisti con un Pci che metteva paura ai democristiani, socialisti col Psi che aveva Craxi a Palazzo Chigi, radicali con un Pannella giovane e carico a palla, e manco democristiani. Il rassegnato si è ritrovato incastrato in un tornante cieco della storia» scrive Labate nel suo libro in cui si fotografa il passaggio dalle lotte degli anni novanta all’individualismo di oggi, dalla crisi occupazionale a quella dei valori.
“I rasseganti”, Labate, Viotti e Malagnino riflettono sulla crisi di una generazione
